Madrid è stata chiusa
È entrato in vigore un lockdown parziale per frenare la cosiddetta "seconda ondata" dell'epidemia da coronavirus, tra le molte proteste del governo regionale
A partire dalle 22 di venerdì, in Spagna sono entrate in vigore le nuove norme adottate dal governo per limitare la diffusione dell’epidemia da coronavirus. Madrid e altre nove città della comunità autonoma di Madrid, le più colpite dell’intero paese, sono state “chiuse”: in totale quasi 4,8 milioni di persone – abitanti della capitale e di Fuenlabrada, Parla, Alcobendas, Torrejón de Ardoz, Getafe, Alcorcón, Leganés, Móstoles e Alcalá de Henares – non possono più uscire dai propri centri urbani, a meno di avere motivi essenziali (lavoro, scuola e salute, tra gli altri: ma i giornali spagnoli dicono che le eccezioni al divieto sono parecchie).
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Le nuove restrizioni, che valgono anche in entrata, sono un secondo e parziale lockdown deciso dal governo di Pedro Sánchez per affrontare la cosiddetta «seconda ondata» dell’epidemia, e sono state adottate nonostante le enormi tensioni emerse negli ultimi giorni tra il primo ministro spagnolo (di sinistra) e la presidente della comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso (di destra).
Il lockdown è stato imposto alle aree che nelle ultime due settimane avevano registrato più di 500 casi ogni 100mila abitanti, un tasso di tamponi positivi sul totale superiore al 10 per cento e il 35 per cento dei posti di terapia intensiva occupati da pazienti ammalati di COVID-19. Dieci municipalità della comunità di Madrid erano in questa situazione. Oltre a vietare gli spostamenti da e verso queste aree, le nuove misure hanno limitato le aggregazioni a un massimo di sei persone, dimezzato la capienza di negozi e locali, anticipato le chiusure di bar e ristoranti alle 23, e limitato il numero di partecipanti alle funzioni religiose.
Venerdì, Madrid è stata di nuovo la grande città spagnola con maggiore incidenza dei casi per 100mila abitanti (647,91) nelle precedenti due settimane, quella che ha fatto registrare il numero più alto di persone con la COVID-19 ricoverate negli ospedali (3.561) e di persone ricoverate in terapia intensiva (513). Il numero di posti letto in terapia intensiva disponibili negli ospedali della capitale, ha scritto il País, è di 641 (500 in strutture pubbliche, 141 in strutture private): significa che venerdì a Madrid era occupato l’80 per cento dei letti disponibili.
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Da mercoledì il governo regionale, guidato da Ayuso, sta criticando pubblicamente le misure prese dal governo centrale di Sánchez. Dopo avere minacciato di non rispettare le norme del nuovo lockdown, Ayuso ha cambiato idea ma ha aggiunto che avrebbe fatto comunque ricorso in tribunale. La proposta del governo regionale, non accettata da Sánchez, era di introdurre misure differenziate per le 21 zone in cui si divide la capitale, in modo da garantire maggiore libertà ai distretti meno colpiti.