La direttrice di un sito di news russo è morta dopo essersi data fuoco nella città di Nižnij Novgorod
Irina Slavina, direttrice di un sito di news russo, è morta dopo essersi data fuoco di fronte a un ufficio del ministero dell’Interno nella città di Nižnij Novgorod, nella Russia europea centrale. Poco prima di darsi fuoco, Slavina aveva scritto sulla sua pagina Facebook: «Vi chiedo di incolpare la Federazione Russa per la mia morte». Non si hanno molte informazioni su quanto successo, ma giovedì Slavina aveva detto che la polizia aveva perquisito il suo appartamento alla ricerca di materiale legato a Russia Aperta, gruppo favorevole alla democrazia. Slavina, che aveva un marito e una figlia, era direttrice di Koza Press, un piccolo sito di news russo che ha tra i suoi slogan «nessuna censura».
Il comitato investigativo russo competente del caso ha confermato la morte di Slavina, ma ha negato di essere collegato in alcun modo alla perquisizione nel suo appartamento. Un portavoce del comitato ha detto a Ria Novosti che Slavina era solo una testimone di una presunta indagine in corso – quindi né sospettata né accusata. Pavel Chikov, capo di Agora, organizzazione per la difesa dei diritti umani, ha scritto che il suo gruppo aveva lavorato in passato con Slavina dopo che le autorità avevano aperto un’indagine contro di lei per diffusione di fake news e oltraggio alle autorità. Agora aveva presentato il caso di fronte alla Corte europea dei diritti dell’uomo.