Cosa sono questi “cashback”
Il governo vuole incentivare il ricorso ai pagamenti elettronici e premierà l'uso di carte di credito e bancomat nei negozi fisici
Negli ultimi giorni si sta molto parlando dei “cashback” e dei “super cashback”, rimborsi e premi che i cittadini italiani potranno ottenere dal prossimo anno se faranno uso frequente dei pagamenti elettronici nei negozi fisici. “Cashback” e “super cashback” sono i nomi di due iniziative che il governo sta definendo e che fanno parte di un più ampio piano per incentivare i pagamenti elettronici in Italia e ridurre l’evasione fiscale: negli ultimi giorni ne ha parlato anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e nelle intenzioni del governo il piano dovrebbe partire dal prossimo dicembre.
L’Italia è uno dei paesi europei dove si fa minore uso dei pagamenti con carta di credito o bancomat e da tempo il governo aveva detto di voler intervenire per fare crescere l’uso dei pagamenti elettronici e contribuire alla riduzione dell’evasione fiscale (i pagamenti elettronici in quanto tracciabili sono infatti più difficili da nascondere al fisco). Già nella legge di Bilancio per il 2020 erano previsti dei fondi per qualche tipo di rimborso legato all’uso dei pagamenti elettronici, ma i progetti del governo hanno subito un rallentamento a causa dell’epidemia da coronavirus e sono stati rimandati di alcuni mesi.
L’idea centrale del piano per incentivare l’uso dei pagamenti elettronici è quella di motivare i consumatori con premi e rimborsi per chi ne farà ricorso: i dettagli del piano non sono ancora stati tutti annunciati, ma il governo ne ha parlato più volte, i fondi sono stati stanziati con il cosiddetto “decreto Agosto” e i giornali hanno già molte informazioni.
Il “cashback” prevederà un rimborso semestrale di 150 euro per chi effettuerà almeno 50 acquisti con pagamento elettronico per un valore complessivo di almeno 1.500 euro (in un anno si potranno quindi ottenere 300 euro di rimborsi). Il rimborso potrà essere ricevuto solo per i pagamenti nei negozi fisici – non conteranno quindi gli acquisti online – e prevederà qualche forma di registrazione delle proprie carte di credito, in modo che gli acquisti possano essere conteggiati. Al momento gli aspetti tecnici legati all’ottenimento del rimborso non sono chiarissimi: avrà sicuramente un ruolo l’app IO (quella usata anche per la distribuzione del “bonus vacanze”), ma entro dicembre potrebbero essere trovate soluzioni alternative.
Quello che è stato chiamato “super cashback” o “super bonus” è invece un premio di 3.000 euro per le 100.000 persone che in un anno avranno effettuato il maggior numero di pagamenti elettronici in negozi fisici, a prescindere dal valore complessivo degli acquisti. Il governo prevede quindi di fare una sorta di classifica di tutti gli utilizzatori di carte di credito e di distribuire premi a fine anno. Anche in questo caso sarà probabilmente necessaria qualche forma di registrazione dei consumatori per accedere alla classifica e ai premi e sarà usata l’app IO per visualizzare la classifica.
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I giornali scrivono che Giuseppe Conte è un forte sostenitore di questo piano per incentivare i pagamenti elettronici e che il governo sta parlando con le società che gestiscono i pagamenti elettronici per trovare sistemi migliori per fare funzionare premi e incentivi. Si parla per esempio della possibilità che vengano azzerate le commissioni che gli esercenti pagano per ogni transazione con carta di credito, almeno per gli acquisti di importo minore, in modo che un maggior ricorso ai pagamenti elettronici non gravi sui negozianti. Il Sole 24 Ore scrive anche che Conte ha chiesto alle società del settore di studiare altri sistemi di rimborsi che possano ulteriormente incentivare il ricorso ai pagamenti elettronici.