Amnesty International ha sospeso tutte le sue attività in India
Amnesty International, la più nota ONG che si occupa di difesa dei diritti umani, ha detto di essere stata costretta a sospendere le sue attività in India a causa di «rappresaglie» da parte del governo indiano, che l’associazione ha accusato di «caccia alle streghe contro le organizzazioni per i diritti umani». Amnesty ha detto che il governo indiano ha bloccato i suoi conti corrente e in conseguenza di ciò l’ONG è stata costretta a licenziare il suo personale nel paese e a interrompere tutte le sue campagne e le attività di ricerca. Il governo indiano per il momento non ha risposto alle accuse.
Lo scorso agosto Amnesty International in un rapporto aveva accusato la polizia della capitale indiana New Delhi di aver commesso violazioni dei diritti umani durante gli scontri religiosi fra indù e musulmani dello scorso febbraio. Sempre ad agosto, nel primo anniversario della revoca al Kashmir indiano dello status speciale, Amnesty era tornata a chiedere la liberazione di tutti i leader politici, attivisti e giornalisti detenuti e la ripresa dei servizi Internet ad alta velocità nella regione.
Rajat Khosla, direttore delle attività dell’ONG in India, ha detto alla BBC che dopo queste accuse Amnesty International in India aveva dovuto affrontare «una situazione senza precedenti», subendo attacchi e intimidazioni da parte del governo definiti «sistematici».