Un Roland Garros come non l’avete mai visto
Il torneo parigino, spostato da maggio a settembre a causa della pandemia, promette sorprese per il clima umido che cambierà traiettorie e rimbalzi
Il Roland Garros, terzo e ultimo torneo del Grande Slam del 2020 dopo l’annullamento di Wimbledon, è iniziato nel fine settimana a Parigi. Secondo i piani originari sarebbe dovuto cominciare lo scorso 24 maggio, ma le restrizioni dovute alla pandemia da coronavirus lo hanno posticipato in un primo momento al 20 settembre, e poi definitivamente al 27 dello stesso mese. Ma Parigi tra settembre e ottobre non è come Parigi tra maggio e giugno, come i primi tennisti impegnati nel torneo hanno potuto verificare: questo potrebbe rendere le cose più imprevedibili del solito.
Il più importante torneo disputato sulla terra è iniziato tra la pioggia e le basse temperature autunnali, in bilico tra i quattordici e i sedici gradi centigradi. Simona Halep, Coco Gauff e Andy Murray sono scesi in campo con pantaloni e maniche lunghe, mentre le condizioni meteorologiche stanno rendendo la terra molto più pesante di quella secca che si trova in estate, con evidenti conseguenze nei rimbalzi delle palle e nel maggior dispendio energetico richiesto ai giocatori. A Parigi, inoltre, pioverà almeno per tutta la prima settimana del torneo, cosa che comporterà molto probabilmente frequenti interruzioni durante le partite, altro aspetto che i giocatori dovranno gestire per farsi strada nel tabellone.
Uno dei tennisti più esposti a questo tipo di variazioni potrebbe essere Rafa Nadal, vincitore di dodici delle ultime quindici edizioni del torneo maschile. Uno degli elementi principali del gioco di Nadal, la rotazione in top-spin con cui accentua i rimbalzi della palla, potrebbe risentire parecchio della terrà bagnata e umida, diventando meno efficace del solito. Nadal potrebbe inoltre trovare un percorso impegnativo nel tabellone: rischia infatti di affrontare il giapponese Kei Nishikori al terzo turno e poi in successione Alexander Zverev e Dominic Thiem, finalisti degli ultimi US Open.
L’altra incognita di questa edizione degli Open di Francia — che ospiterà non più di mille spettatori a giornata — sono le palle da gioco. L’organizzazione del torneo ha infatti cambiato fornitore, passando da quelle prodotte dall’azienda francese Babolat alla statunitense Wilson, specializzata nella produzione di palle da campi in cemento. Secondo i primi scesi in campo a Parigi, le Wilson rimbalzerebbero di meno: questo potrebbe aggiungersi alle citate condizioni climatiche e complicare ulteriormente il torneo ad alcuni giocatori, come appunto Rafa Nadal, il quale però potrebbe trovare una spinta alternativa dal suo atletismo sopra la media.
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