Israele ha introdotto nuove restrizioni per il coronavirus, dopo il lockdown imposto la scorsa settimana
Oggi, venerdì 25 settembre, in Israele sono entrate in vigore nuove restrizioni per limitare la diffusione del coronavirus, che dureranno almeno fino al 10 ottobre: tra le altre cose, è stata imposta la chiusura di tutte le sinagoghe e di tutte le attività private a eccezione di quelle considerate essenziali, come i supermercati e le farmacie.
Le nuove misure sono state introdotte una settimana dopo l’imposizione di un secondo lockdown nazionale, che era stato deciso dal governo guidato da Benjamin Netanyahu a seguito di un aumento significativo e preoccupante di nuovi casi. Nonostante il lockdown, però, era stato permesso alla maggior parte delle attività private di rimanere aperta, e ai dipendenti di andare regolarmente al lavoro, così come non era stata prevista la chiusura delle sinagoghe, seppur con capacità limitata di persone.
Le nuove misure, entrate in vigore oggi, sono state decise dopo che in Israele nelle ultime 48 ore erano stati registrati 14mila nuovi casi, un numero molto alto per un paese da nove milioni di abitanti. Oggi in Israele il tasso di incidenza dei contagi settimanali da coronavirus ha superato i 400 casi per 100mila abitanti, uno dei peggiori al mondo (in Italia è inferiore a 20 casi per 100mila abitanti).