Una buona ragione per andare a Lodi e Codogno
Inizia un mese ricco di mostre per il Festival della fotografia etica
Dal 26 settembre al 25 ottobre si terrà l’undicesima edizione del festival della Fotografia Etica di Lodi, con 22 mostre sparse tra Lodi e per la prima volta anche Codogno, dove il 20 febbraio venne registrato il primo caso accertato di contagio da coronavirus in Italia: nel cortile del Comune sarà raccontato l’impatto del virus nel mondo. Tra le immagini in mostra probabilmente in molti riconosceranno una delle foto che più è circolata nelle prime settimane di gestione dell’epidemia: è stata scattata dalla dottoressa Francesca Mangiatordi tra il 7 e l’8 marzo e mostra un’infermiera di Cremona in un momento di riposo.
Tra le altre mostre da vedere ci sono: Andrew Testa con un lavoro su Brexit nel Regno Unito; il progetto Habibi di Antonio Faccilongo, sulle mogli dei prigionieri palestinesi che si sono rivolte al contrabbando di sperma per concepire i figli attraverso la fecondazione in vitro dai loro mariti, che stanno scontando condanne a lungo termine. Quella di Jasper Doest sul fenicottero Bob, che vive tra le persone sull’isola caraibica di Curaçao e alcuni lavori dei fotografi che hanno partecipato al concorso World Report Award: Ingmar Björn Nolting con un lavoro sulla Germania durante il lockdown; Nikita Teryoshin, tra i finalisti del World Press Photo of The Year, con Nothing Personal – the Back Office of War, sul business mondiale della guerra alla Mostra e conferenza internazionale sulla difesa (IDEX) negli Emirati Arabi Uniti; e Mary Turner con Dispossessed, sulle conseguenze della crisi dell’industria del carbone nel nord-est dell’Inghilterra, tra gli altri.
Per adeguarsi alle misure per evitare la diffusione del coronavirus rispetto alle passate edizioni quest’anno il festival durerà un weekend in più, si potrà visitare anche di giovedì ed è stato introdotto un numero massimo di visitatori per giornata. Il programma completo del festival si trova qui.