Il noto attivista di Hong Kong Joshua Wong è stato arrestato
È accusato di aver partecipato a una manifestazione non autorizzata e aver violato la legge che vietava l'uso di maschere: è stato liberato su cauzione dopo poco e ora rischia fino a 5 anni di carcere
Il noto attivista di Hong Kong Joshua Wong è stato arrestato giovedì con l’accusa di aver partecipato a una manifestazione non autorizzata nell’ottobre del 2019 e per aver violato in quell’occasione una legge che vietava l’uso delle maschere durante tutte le manifestazioni e i raduni pubblici. L’arresto è stato annunciato dal profilo Twitter dello stesso Wong. Poche ore dopo Wong è stato liberato su cauzione e il suo caso verrà discusso in tribunale il prossimo 30 settembre: Wong rischia fino a un massimo di cinque anni di carcere per aver partecipato a una manifestazione non autorizzata e fino a un anno di carcere per aver usato una maschera.
Joshua Wong, che ha 23 anni, è tra i leader delle proteste in favore della democrazia che vanno avanti da più di un anno a Hong Kong, ed era stato più volte arrestato e liberato negli ultimi anni. Dopo l’approvazione della controversa legge sulla “sicurezza nazionale”, con l’obiettivo ufficiale di arrestare chiunque fosse accusato di compiere «attività terroristiche» e atti di «sedizione, sovversione e secessione», Wong aveva espresso il suo timore di essere arrestato di nuovo e di venire estradato in Cina.
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«Il mio arresto sembra imminente», aveva detto il 28 agosto al Financial Times. «Quando mi arresteranno, potrei essere estradato in Cina immediatamente. Certo, questo è lo scenario peggiore. Ma molte persone mi chiedono “Sei pronto?” e io rispondo che naturalmente nessuno può essere pronto a venire condannato a restare in un campo di detenzione a Pechino per sempre».
Dall’approvazione della legge diversi attivisti sono stati arrestati tra cui, poche settimane fa, 290 manifestanti perché protestavano contro la decisione del governo di posticipare di un anno le elezioni legislative, che si sarebbero dovute tenere domenica 6 settembre.
Secondo il governo di Hong Kong il rinvio del voto era necessario per contenere la pandemia da coronavirus, ma l’opposizione lo ha accusato di servirsene come pretesto per impedire alle persone di votare: l’opposizione sperava infatti di ottenere nuovi seggi nel Consiglio Legislativo facendo leva sul malcontento diffuso causato dalla legge sulla sicurezza nazionale.
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