In Francia è stata aperta un’indagine nei confronti della banca BNP Paribas con l’accusa di essere stata complice dei crimini contro l’umanità in Sudan
Il 24 settembre il tribunale di Parigi ha avviato un’indagine nei confronti del gruppo bancario francese BNP Paribas con l’accusa di essere stato complice di crimini contro l’umanità in Sudan, durante il genocidio del Darfur. L’indagine è stata aperta dopo che nove attivisti sudanesi, con il sostegno della Federazione internazionale dei diritti umani (FIDH) e di altre organizzazioni non governative, avevano denunciato la banca per il suo coinvolgimento nel genocidio.
La notizia dell’avvio dell’indagine è stata data su Twitter dalla FIDH e confermata da una fonte giudiziaria all’agenzia AFP, scrive Le Monde. La banca è accusata di non aver rispettato l’embargo contro il regime di Omar al Bashir, destituito nel 2019. Secondo l’accusa, tra il 2002 e il 2008 BNP Paribas avrebbe continuato a fornire servizi bancari al governo sudanese, nonostante le sanzioni emesse dall’ONU, dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea per i gravi crimini di guerra e contro l’umanità commessi dal governo di Bashir.
Nel 2014 negli Stati Uniti BNP Paribas aveva accettato di pagare una multa da 9 miliardi di dollari (corrispondenti a 6,5 miliardi di euro) per aver fatto transazioni per miliardi di dollari con il Sudan, ma anche con l’Iran e Cuba, violando l’embargo statunitense.