Perché Microsoft ha comprato Bethesda
È la casa di produzione di alcuni dei videogiochi di azione più famosi del mondo, e diventerà parte di una strategia per renderli disponibili in abbonamento
Lunedì Microsoft ha comprato ZeniMax Media, un’azienda di sviluppo e distribuzione di videogiochi che ha tra le sue controllate Bethesda Softworks, società che produce alcuni dei videogiochi più importanti al mondo, come le serie “Elder Scrolls”, “Fallout”, “Doom”, “Quake” e “Wolfenstein”. Microsoft ha speso 7,5 miliardi di dollari, e anche se questa non è la più grande acquisizione nel mercato dei videogiochi è la più grande che coinvolga un’azienda che è anche produttrice di console, come Microsoft con Xbox.
L’acquisizione è molto importante per Microsoft, perché per anni uno dei punti deboli di Xbox nella competizione con PlayStation di Sony è stata la scarsità di videogiochi in esclusiva. Nel 2014 Microsoft comprò la casa di produzione di “Minecraft” per 2,5 miliardi di dollari, e possiede alcune serie famose come “Halo”, ma PlayStation è sempre stata più forte con le esclusive e con le anteprime.
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Per anni Sony ha anche posseduto più case di produzione di videogiochi, ma le cose sono cambiate negli ultimi tempi, come ha scritto il New York Times. L’anno scorso Microsoft aveva superato Sony per numero di case di produzione controllate, 15 contro 14, e con l’ultima acquisizione le ha portate a 23. ZeniMax Media, infatti, è un conglomerato che oltre a Bethesda controlla anche altri studi di produzione.
Bethesda è stata fondata nel 1986 ed è un’azienda storica e rinomata per la produzione di videogiochi di azione, di ruolo e di sparatutto in prima persona, con ambientazioni fantasy o fantascientifiche. I suoi videogame sono disponibili su tutte le principali console. Prima dell’acquisizione da parte di Microsoft, Bethesda aveva annunciato che i suoi due ultimi videogiochi, “Deathloop” and “GhostWire: Tokyo”, sarebbero stati pubblicati su PlayStation e PC prima che sulle altre piattaforme, escludendo quindi Xbox. Phil Spencer, il capo di Xbox, ha detto che Microsoft onorerà gli impegni presi da Bethesda con PlayStation, ma che successivamente le decisioni sulle anteprime e sulle esclusive saranno prese caso per caso.
Secondo gli analisti (tanto Nick Statt su The Verge quanto Dan Gallagher sul Wall Street Journal) la ragione principale per cui Microsoft ha comprato ZeniMax Media non è avere nuovi videogiochi in esclusiva per la sua Xbox, quando piuttosto ottenere a poco prezzo nuovi contenuti per il suo servizio di abbonamento.
Mentre la strategia di Sony è sempre stata avere in esclusiva o in anteprima i videogiochi migliori e più attesi, da qualche tempo Microsoft punta molto su Xbox Game Pass, un servizio in abbonamento che a un prezzo simile a quello di Netflix (10 euro al mese di media, con variazioni a seconda del tipo di account) consente di giocare a un catalogo ampio di videogiochi su console, su PC e anche sugli smartphone Android. Anziché inseguire i migliori videogiochi uno per uno, Microsoft cerca dunque di costruire un catalogo solido per vendere a decine di milioni di gamer un abbonamento mensile.
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Già adesso alcuni videogiochi di Bethesda sono disponibili gratuitamente per gli abbonati a Game Pass, ma spesso sono pubblicati in anteprima a pagamento su altre piattaforme. Con l’acquisizione Microsoft potrà rendere disponibili tutti i videogiochi nuovi della casa di produzione sul suo servizio di abbonamento fin dal primo giorno, e senza dover fare accordi economici onerosi. Attualmente gli abbonati a Game Pass sono 15 milioni e fruttano a Microsoft un miliardo di dollari all’anno.
I sistemi che sincronizzano i videogiochi usando il cloud come Game Pass sono sempre più popolari. Sia Microsoft sia Sony stanno per lanciare nelle prossime settimane le loro nuove console, rispettivamente Xbox X e PlayStation 5, ed entrambe avranno una versione senza il lettore ottico: i videogiochi saranno scaricati dai negozi online delle piattaforme.