I risultati delle elezioni comunali nei capoluoghi
Erano 15: il centrosinistra ha vinto in tre, il centrodestra in uno, ma nella maggior parte dei casi ci sarà il ballottaggio
Lo scrutinio delle elezioni comunali che si sono tenute insieme al referendum e ad alcune regionali tra domenica e lunedì è già concluso in alcune città, ed è invece ancora in corso in altre. Si votava in quasi mille comuni, ma soltanto 15 erano capoluoghi di provincia, dove quindi i risultati erano più attesi e rilevanti dal punto di vista politico. Sappiamo già com’è finita in dodici di questi, in due non è ancora certo chi andrà al ballottaggio, e in uno – Aosta – lo scrutinio deve ancora cominciare.
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In sei capoluoghi le elezioni si sono decise già al primo turno, perché un candidato ha superato il 50 per cento. In quattro casi era il sindaco uscente: a Mantova, Trento e Trani di centrosinistra, a Venezia di centrodestra, a Fermo indipendente. A Macerata ha invece vinto di misura l’imprenditore Sandro Parcaroli, sostenuto dal centrodestra. In dieci comuni si andrà al ballottaggio: in cinque casi tra centrodestra e centrosinistra, in un caso tra centrodestra e Movimento 5 Stelle, in un altro tra centrodestra e un indipendente, mentre in due casi non è ancora certo.
Nel migliore dei casi, il Movimento 5 Stelle sarà riuscito a raggiungere due ballottaggi, e in nessuno dei due casi il suo candidato è stato il più votato. In tutti e 15 i capoluoghi, c’è una sola donna che ha raggiunto il ballottaggio (in nessuno ha vinto al primo turno): Giovanna Bruno del Partito Democratico ad Andria.
A Venezia ha vinto il sindaco uscente Luigi Brugnaro, sostenuto dal centrodestra, che ha preso oltre il 54% dei voti. Lo sfidante principale Pier Paolo Baretta, sottosegretario alle Finanze del Partito Democratico, ha superato di poco il 29%.
A Matera andranno al ballottaggio Rocco Luigi Sassone, del centrodestra, e Domenico Bennardi, del Movimento 5 Stelle e sostenuto anche da Europa Verde e Volt. Il primo ha preso intorno al 30 per cento, il secondo il 28%, mentre Giovanni Schiuma del centrosinistra si è fermato intorno al 20%. Il sindaco uscente, Raffaello De Ruggieri, indipendente di centrodestra, non si era ricandidato.
A Mantova il sindaco uscente Mattia Palazzi, 42enne del Partito Democratico, ha stravinto prendendo oltre il 70% dei voti. Stefano Rossi, sostenuto dal centrodestra, ha preso circa il 22%.
A Crotone ci sarà il ballottaggio tra Antonio Manica, avvocato sostenuto dal centrodestra, che ha preso intorno al 40%, e Vincenzo Voce, ingegnere noto per il suo attivismo ambientalista che era sostenuto da una serie di liste civiche. Danilo Arcuri, candidato del centrosinistra – anche se il PD per una serie di contrasti interni non aveva nemmeno presentato il proprio simbolo – si è fermato intorno al 16%. Il fatto che il centrosinistra non sia nemmeno al ballottaggio è una notizia per una città operaia che ha una storia assai di sinistra, e che fino agli anni Novanta elesse prevalentemente sindaci comunisti o socialisti. Il sindaco precedente, Ugo Pugliese, eletto con una lista di centro, si era dimesso alla fine del 2019 perché coinvolto in un’inchiesta per turbativa d’asta.
A Reggio Calabria andranno al ballottaggio il sindaco uscente Giuseppe Falcomatà, 37enne del Partito Democratico, e Antonio Minicuci, sostenuto dal centrodestra. Falcomatà ha preso il 37%, Minicuci il 34%.
Ad Arezzo il sindaco uscente Alessandro Ghinelli, del centrodestra, ha preso il 47% dei voti, e andrà quindi al ballottaggio con Luciano Ralli del Partito Democratico, ex capogruppo in consiglio comunale, che però si è fermato al 35%. Marco Donati, ex parlamentare del PD, è stato il terzo candidato più votato con circa il 9% dei voti.
A Bolzano si andrà al ballottaggio: Renzo Caramaschi, sindaco uscente del centrosinistra, ha preso il 34%, superando di meno di un punto lo sfidante Roberto Zanin della Lega sostenuto dal centrodestra. Walcher Luis, il candidato del Südtiroler Volkspartei, è arrivato terzo con oltre il 13%, e dovrebbe sostenere Caramaschi al secondo turno.
A Trento ha vinto al primo turno Franco Ianeselli, ex sindacalista della CGIL di 42 anni, sostenuto dal centrosinistra: ha preso quasi il 55 per cento, mentre il principale sfidante Andrea Merler, del centrodestra, ha preso il 30%. Trento era già amministrata dal centrosinistra.
A Lecco andranno al ballottaggio Peppino Ciresa, sostenuto dal centrodestra, che ha preso quasi il 49%, e Maurio Gattinoni del Partito Democratico, circa al 42%. Il sindaco uscente, Virginio Brivio, in carica dal 2010, era del Partito Democratico.
A Fermo ha stravinto il sindaco uscente Paolo Calcinaro, sostenuto da una serie di liste civiche di centro (era stato vice sindaco della giunta di centrosinistra tra il 2011 e il 2013), che ha preso più del 71%. Renzo Interlenghi del centrosinistra è stato il secondo candidato più votato con il 15%.
A Chieti si andrà il ballottaggio: sicuramente ci sarà Fabrizio Di Stefano, ex parlamentare e politico di lungo corso, con un passato che va dall’estrema destra a Forza Italia alla Lega. Ha preso il 39%. Molto probabilmente con lui ci sarà Pietro Diego Ferrara, medico sostenuto dal centrosinistra, intorno al 21,4%: ma lo scrutinio non è ancora finito e ha ancora qualche remota possibilità Bruno Di Iorio, anche lui medico e che era sostenuto da alcune liste civiche vicine a Forza Italia e a Italia Viva, con il 20,2%.
A Macerata ha vinto Sandro Parcaroli, imprenditore sostenuto dal centrodestra, che ha preso quasi il 53%; Narciso Ricotta del centrosinistra ha preso intorno al 33%. Il sindaco uscente era Romano Carancini, del centrosinistra.
Ad Andria si andrà al ballottaggio: ci sarà di sicuro Giovanna Bruno del Partito Democratico, avvocata, che ha preso oltre il 38%. E poi uno tra Michele Coratella del Movimento 5 Stelle e Antonio Scamarcio del centrodestra: lo scrutinio quasi finito e sono vicinissimi, separati da poche decine di voti, entrambi sotto al 21%. L’ex sindaco Nicola Giorgino, del centrodestra, si era dimesso nel 2019 perché aveva perso la maggioranza in consiglio.
A Trani ha vinto al primo turno il sindaco uscente Amedeo Bottaro, del Partito Democratico, che ha preso oltre il 65% dei voti. Di lui si era parlato durante la fase del lockdown per aver adottato misure particolarmente rigide in città.
Ad Aosta non c’è ancora stato lo scrutinio (martedì si è tenuto quello delle regionali).