L’app per la tosse da COVID-19
Da mesi raccoglie registrazioni di volontari in tutto il mondo: l'obiettivo è riconoscere la malattia da un colpo di tosse attraverso un algoritmo
Dopo la febbre, la tosse secca è uno dei sintomi più ricorrenti della COVID-19, la malattia causata dal coronavirus. Il disturbo si presenta in quasi il 70 per cento dei casi, con frequenza e forme diverse, non sempre semplici da definire o da ricondurre a una infezione da coronavirus. Per questo motivo, e per approfondire le conoscenze su uno dei principali sintomi della COVID-19, da qualche mese un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge (Regno Unito) sta raccogliendo le registrazioni della tosse di migliaia di persone, tramite un’applicazione che può essere scaricata sul proprio iPhone o smartphone Android.
Tosse da COVID-19
L’indicazione di “tosse secca” come sintomo di una malattia non è molto precisa, e induce comprensibilmente chi ce l’ha a chiedersi se sia causata o meno da un’infezione da coronavirus. Le definizioni fornite dalle autorità sanitarie internazionali e dei singoli paesi variano lievemente, ma fanno comunque riferimento a una tosse “di recente comparsa” e che comporta episodi che possono durare per più di un’ora, durante i quali si tossisce di frequente. Un altro indicatore è la frequenza di questi episodi, se per esempio uguale o superiore a tre in una giornata.
Raffreddore e altri disturbi possono causare una tosse simile a quella da COVID-19, ma stando alle informazioni raccolte finora sui sintomi dei pazienti, la tosse causata dal coronavirus è piuttosto tenace, al punto di impedire di parlare o di tenere sveglio chi ne soffre la notte. Si presenta quasi sempre senza mal di gola ed è comunque accompagnata da altri sintomi, come febbre e difficoltà a riconoscere odori e sapori. Spossatezza e mal di testa sono ulteriori sintomi che potrebbero indicare una forma di COVID-19.
App per la tosse
Per provare a capirci qualcosa di più, i ricercatori di Cambridge hanno realizzato COVID-19 Sounds, un’applicazione che serve per registrare e condividere il suono della propria tosse. Le registrazioni vengono raccolte dai responsabili dell’iniziativa, con l’obiettivo di creare algoritmi che consentano di riconoscere automaticamente una tosse da COVID-19, distinguendola da quella causata da altre malattie.
L’applicazione mostra un questionario per conoscere le condizioni di salute di chi la utilizza, e se sia o meno affetto da COVID-19. Chiede poi di indicare i sintomi e infine di registrare qualche colpo di tosse. Per valutare respiro e cambiamenti nel tono di voce, l’app chiede anche di registrare la lettura ad alta voce di un testo. I dati sono conservati al solo scopo di ricerca e in forma anonima: chi non possiede uno smartphone, o preferisce non scaricare l’app, può partecipare all’iniziativa compilando il questionario direttamente sul sito.
L’app è disponibile dalla scorsa primavera e a luglio i ricercatori hanno pubblicato uno studio preliminare, basato su due gruppi di utenti selezionati tra i partecipanti. Un gruppo comprendeva malati di COVID-19, mentre il secondo persone senza sintomi e di preferenza da paesi in cui il numero di contagi rilevati era molto basso.
Utilizzando un modello al computer basato su una rete neurale (una serie di algoritmi che imita il funzionamento dei neuroni nel nostro cervello), i ricercatori sono riusciti a rilevare la malattia nell’80 per cento dei casi tramite l’analisi delle registrazioni della tosse e del respiro dei partecipanti. Il risultato è promettente, ma richiederà ulteriori ricerche e la creazione di nuovi modelli per ottenere sistemi più accurati. Per questo motivo ad agosto i ricercatori hanno messo a disposizione di altri gruppi di ricerca i dati raccolti finora.
In futuro potrebbe essere possibile utilizzare un’app per scoprire se la propria tosse sia riconducibile a uno dei sintomi della COVID-19. Il test naturalmente non sostituirebbe quelli tramite tampone, ma potrebbe comunque offrire uno strumento in più per le diagnosi.