Sono stati estratti i vincitori della strana lotteria nazionale messicana
Inizialmente doveva servire al presidente per sbarazzarsi dell'aereo presidenziale, messo in palio come primo premio, ma le cose sono andate diversamente
Il 15 settembre è avvenuta l’estrazione di una discussa lotteria nazionale messicana organizzata dal presidente Andrés Manuel López Obrador. Dopo aver venduto meno dei due terzi dei biglietti, i restanti sono stati acquistati dal governo per distribuirli ad ospedali e scuole. I soldi ricavati dalla lotteria serviranno per l’acquisto del materiale sanitario necessario a sostenere un nuovo piano di salute pubblica e le elevate spese sanitarie causate dall’epidemia da coronavirus. Tra i vincitori per ora identificati ci sono 7 ospedali e una scuola materna che hanno ottenuto 20 milioni di pesos ciascuno (circa 807 mila euro). L’obiettivo iniziale del presidente era usare la lotteria per liberarsi del proprio aereo presidenziale mettendolo come primo premio, ma a seguito di varie critiche il primo premio è diventata una somma di 2 miliardi di pesos (poco più di 80 milioni di euro) da distribuire tra 100 vincitori.
L’aereo presidenziale era stato acquistato dal presidente Felipe Calderón nel 2012 e usato dal suo successore Enrique Peña Nieto dal 2016. López Obrador aveva criticato molto Nieto per quell’aereo, durante la campagna elettorale: sosteneva che «nemmeno Donald Trump ha un aereo come quello» e che i soldi usati per comprare l’aereo potevano essere spesi meglio, per esempio a beneficio delle comunità povere. López Obrador promise che non avrebbe usato l’aereo e lo avrebbe venduto per restituire i soldi al popolo. Nonostante abbia rispettato in parte la promessa usando solo voli commerciali, vendere l’aereo gli è risultato più difficile del previsto.
L’aereo infatti è rimasto invenduto e parcheggiato per quasi 2 anni in un hangar in California. Il mercato dei jet privati usati è molto piccolo e vista la poca manutenzione e la recessione causata dalla pandemia da coronavirus, il valore dell’aereo si è abbassato da 130 a 72 milioni di dollari (da circa 114 a circa 63 milioni di euro). L’ultima idea del presidente era stata quindi organizzare una lotteria nazionale, promettendo come premio l’aereo e la copertura dei suoi costi di mantenimento per un anno.
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All’annuncio della lotteria molti messicani avevano però messo in discussione l‘effettivo interesse delle persone per un simile premio – possedere un aereo presidenziale non è esattamente una cosa pratica – e dopo molte critiche e commenti sui social network il presidente aveva deciso di cambiare programma per evitare che troppi biglietti rimanessero invenduti. In febbraio aveva quindi annunciato che il premio sarebbe stato in denaro: due miliardi di pesos con 100 biglietti vincitori da 20 milioni di pesos ciascuno.
La lotteria prevedeva la vendita di 6 milioni di biglietti da 500 pesos ciascuno (20 euro). Vendere tutti i biglietti è risultato più difficile del previsto: vincere l’aereo per molti messicani non era una prospettiva particolarmente allettante. Non raggiungere la cifra però non era un’opzione, come ha scritto il Wall Street Journal: la lotteria era stata creata per raccogliere i soldi necessari a finanziare gli investimenti sul sistema sanitario pubblico che López Obrador sta cercando di creare, resi ancora più urgenti dalla pandemia da coronavirus.
A contribuire con 2 miliardi di pesos è stato anche l’Instituto para devolver al pueblo lo robado, un organismo della pubblica amministrazione federale messicana che si occupa di gestire i beni e le aziende improduttive dello stato e trovargli una nuova sistemazione, oppure di venderli e utilizzare il ricavato per scopi sanitari o sociali. A pochi giorni dall’estrazione meno dei due terzi dei biglietti erano stati venduti; i rimanenti sono stati quindi acquistati dal governo, che li ha distribuiti ad alcuni ospedali pubblici a condizione che le eventuali vincite venissero usate per l’acquisto di attrezzature mediche. Grazie agli sforzi sono stati raccolti 2,34 miliardi di pesos, abbastanza per coprire il montepremi ma ben al di sotto dell’obiettivo di 3 miliardi di pesos di López Obrador.
L’aereo, nel frattempo è stato riportato in Messico ma rimarrà parcheggiato, nonostante tutto il tempo e le risorse investite nel tentativo di sbarazzarsene. Questo ha sollevato qualche critica: secondo Duncan Wood, direttore del Mexico Institute presso il Wilson Center, un centro di ricerca a Washington D.C., gli sforzi di López Obrador per mantenere la promessa sono diventati più elaborati, costosi e «troppo strani». Le critiche riguardano anche il fatto che il sistema sanitario messicano avrebbe potuto trarre più beneficio da un approccio diverso a questa iniziativa, per esempio suddividendo la cifra in parti uguali tra tutti gli ospedali del paese in modo che ognuno ne ricevesse una piccola parte.
Non si sa esattamente cosa ne sarà dell’aereo. Durante una recente conferenza stampa il presidente ha comunicato di aver ricevuto un’offerta e che «è molto probabile che l’aereo venga venduto», ma non se ne sa molto di più. Ad ogni modo, come riportato sul sito del governo del Messico, “d’ora in poi il pubblico sarà tenuto informato sul processo di vendita, nonché sul piano per il suo utilizzo, garantendo la trasparenza che questo processo richiede”.