La Germania accoglierà 1.500 rifugiati dopo l’incendio nel campo di Moria in Grecia
La Germania accoglierà 1.500 rifugiati che sono rimasti senza una sistemazione dopo che un incendio ha distrutto il campo di Moria, sull’isola di Lesbo, in Grecia, lo scorso 9 settembre. La decisione è stata presa dal governo tedesco dopo un dibattito interno in cui alcuni esponenti della maggioranza chiedevano che la Germania aspettasse una risposta dall’Unione Europea nel suo insieme all’emergenza. Chi era contrario ad accogliere i migranti di Moria temeva che una mossa unilaterale della Germania potesse dare l’impressione, considerata politicamente impopolare, che il paese stesse riaprendo i suoi confini, come fece nel 2015, quando accettò più di un milione di profughi da Medio Oriente, Africa e Asia.
Martedì Steffen Seibert, il portavoce della cancelliera Angela Merkel, aveva anticipato l’intenzione della Germania di accogliere 1.553 persone di 408 famiglie, che erano già state riconosciute come aventi diritto all’asilo dalla Grecia. Il governo tedesco aveva già acconsentito ad accogliere circa 200 minori non accompagnati e 243 bambini che necessitavano di cure mediche, insieme alle loro famiglie.
Intanto quattro rifugiati afgani sono stati accusati di aver appiccato l’incendio del campo di Moria. I quattro uomini, di cui non si conoscono i nomi, sono stati portati davanti a un tribunale dell’isola di Lesbo per essere accusati formalmente. Attualmente si trovano in carcere e avranno tre giorni per preparare la loro testimonianza.