Come sta andando “Tenet”?
Gli incassi non sono male, visti i tempi: ma mancano ancora molti soldi per pareggiare gli alti costi di produzione
Già a maggio si parlava di Tenet, il complicato nuovo film di Christopher Nolan, come di un film decisivo per il futuro a breve termine del cinema: era il primo grosso film che sarebbe uscito durante la pandemia da coronavirus, dopo le timide riaperture dei cinema. Tenet è infine uscito nei cinema di gran parte del mondo, dopo diversi rinvii, e i primi dati sugli incassi globali – di poco inferiori ai 150 milioni di dollari – sono buoni, visti i tempi. Per ora, quindi, siamo a un punto in cui già si può evitare di parlare di Tenet come di un grande fallimento; ma manca ancora molto prima di poterne eventualmente parlare come di un successo, nonostante la pandemia.
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In molti paesi, Italia compresa, Tenet è arrivato nei cinema il 26 agosto; in altri – tra cui Stati Uniti e Cina – è uscito prima dello scorso weekend, tra il 3 e il 4 settembre. Ci sono diversi paesi nelle cui sale non è ancora arrivato ma già oggi Tenet è disponibile in circa 50 paesi e su oltre 50mila schermi. Il paese in cui il film ha incassato di più (circa 30 milioni di dollari) è la Cina. Al secondo posto ci sono gli Stati Uniti e il Canada (un po’ più di 20 milioni di dollari). In Italia Tenet è stato visto nei cinema da oltre 500mila spettatori, con un incasso complessivo di 3,7 milioni di euro.
Tenet è il film più visto nella maggior parte dei paesi in cui è arrivato, ma ci sono delle eccezioni: in Italia, per esempio, nell’ultima settimana Tenet ha incassato meno rispetto ad After 2, un film sentimentale che è parte di una serie tratta da una serie di libri per ragazzi inizialmente pubblicati sul social network Wattpad. Tenet è secondo anche in Cina, dove il film più visto degli ultimi giorni è The Eight Hundred, ambientato nel 1937, durante la battaglia di Shangai tra Cina e Giappone.
Ma i numeri e basta non dicono granché su Tenet, e non serve a molto paragonare gli incassi di queste settimane con quelli delle stesse settimane di un anno fa. Erano ovviamente più alti (in un solo fine settimana dell’agosto 2019 Il re leone incassò in Italia oltre 10 milioni di euro) e venivano fatti in cinema che potevano essere riempiti al loro massimo ed erano tutti aperti.
Senza pandemia, negli Stati Uniti un film come Tenet avrebbe potuto incassare, nel suo primo weekend nei cinema, almeno 50 milioni di dollari. Ne ha incassati meno della metà perché i cinema possono essere riempiti solo in parte, e ci sono ancora intere zone del paese in cui sono del tutto chiusi. A oggi, infatti, negli Stati Uniti è aperto solo il 65 per cento dei cinema, con sale che possono essere riempite tra il 25 e il 40 per cento della capienza massima. La stessa Warner Bros, la società di distribuzione del film, ha ricordato per esempio che ci si sta muovendo in «un contesto senza precedenti» e nel quale «ogni paragone con quel che c’era prima della pandemia sarebbe iniquo e immotivato».
Pur senza guardare il passato, dal punto di vista della Warner Bros Tenet deve però raggiungere grazie ai suoi incassi nel mondo una cifra tale da portare qualche guadagno, a fronte degli oltre 200 milioni di dollari che è costato produrlo e dei circa 100 milioni che si pensa siano stati spesi per promuoverlo. Non sono calcoli semplici – per esempio perché parte dei soldi di ogni biglietto va ovviamente anche ai cinema – ma si pensa che per arrivare più o meno a un pareggio di conti Tenet dovrà incassare nel mondo almeno 450 milioni di dollari. È un risultato tuttora alla portata visto che, come ha scritto Hollywood Reporter, la maggior parte degli analisti ritiene che il film possa puntare ad arrivare a circa 500 milioni di dollari di incasso mondiale.
Il fatto è che, anche con i dati dei primi giorni a disposizione, nemmeno gli analisti – in genere piuttosto bravi a prevedere gli incassi finali partendo da quelli dei primi giorni – possono fare previsioni attendibili. Come ha spiegato Warner Bros, il film «sta facendo una maratona, non uno scatto».
Fino a qualche mese fa per un film si riteneva fosse determinante incassare molti soldi subito, coordinando l’uscita in più paesi e sapendo che nel giro di poche settimane sarebbero arrivati altri grandi film a contendersi l’attenzione degli spettatori cinematografici.
Ora, invece, Tenet può sperare di restare nei cinema anche per più di un mese e di restarci senza troppa concorrenza, dato che a parte casi relativamente isolati come The Eight Hundred e After 2 non sono previsti altri grandi film almeno fino a ottobre. Nel migliore scenario possibile, le persone che avrebbero guardato Tenet se non ci fosse stata una pandemia stanno solo aspettando il momento in cui vederlo al cinema, senza fretta. E alla fine, con calma, il film metterà così insieme incassi soddisfacenti, quantomeno utili a non perdere soldi, seppur senza guadagnarne granché, e capaci di fare da punto di partenza per l’uscita di altri film altrettanto grandi e costosi.
Oppure, al contrario, potrebbe succedere che l’interesse per il film passi piuttosto in fretta, che qualche paese decida di richiudere o non riaprire certi suoi cinema, o che su molti l’ansia legata al recarsi al cinema durante una pandemia possa avere la meglio sulla voglia di pagare un biglietto per vedere il film. Questo farebbe perdere soldi a Warner Bros ma, soprattutto, rappresenterebbe un forte disincentivo per l’uscita, in autunno, di altri film di proporzioni paragonabili a quelle di Tenet. Il problema è che al momento non sembra che lo streaming o il noleggio online (cioè la strada scelta di recente dal film Disney Mulan) possa essere a sua volta una soluzione economicamente sostenibile per far sì che chi ha speso centinaia di milioni di dollari per fare un film rientri da quell’investimento.