Come sono i dati sul coronavirus in Europa
I grafici sui contagi, i decessi e i test, per farsi un'idea sull'avanzamento dell'epidemia in Italia e negli altri principali paesi
Visualizzando sui grafici i dati sui contagi da coronavirus e sui decessi legati alla COVID-19 registrati negli ultimi tre mesi nei principali paesi europei, si osserva praticamente ovunque una tendenza al rialzo. Sono in particolare due paesi, però, ad avere situazioni preoccupanti: la Francia e Spagna, dove si sta parlando di “seconda ondata” e sono state introdotte per questo nuove misure restrittive, dopo gli allentamenti estivi.
In tutti gli altri paesi i contagi sono sensibilmente meno sia in termini assoluti, sia rapportati alla popolazione, così come i numeri sui decessi. Da tempo infatti gli epidemiologi avvertono che siamo in una fase nuova dell’epidemia, che per vari motivi – si testa di più, il virus circola in contesti diversi, abbiamo migliorato le cure – la situazione attuale è molto diversa rispetto a quella della scorsa primavera. Questo, comunque, vale adesso: prevedere cosa succederà in autunno, e quanto possa peggiorare la situazione, è molto difficile se non impossibile.
È evidente comunque che anche la curva dei nuovi contagi scoperti in Italia ha iniziato a crescere nella seconda metà di agosto, anche se non ha mantenuto i ritmi iniziali rallentando un po’. Rapportati al numero di abitanti, l’Italia è il paese che scopre più nuovi casi ogni giorno dopo Spagna, Francia, Regno Unito e Belgio. Nel suo ultimo rapporto settimanale, peraltro, l’Istituto Superiore di Sanità dice che sono tornati a crescere anche i nuovi casi che presentano sintomi: a lungo invece erano rimasti stabili. Continua a essere molto più bassa della scorsa primavera l’età mediana dei nuovi contagiati, 32 anni (significa che metà delle persone è più giovane di 32 anni, metà più vecchia).
I dati sui decessi sono i più complessi da interpretare: rapportandoli alla popolazione, la Spagna conferma di essere il paese con la situazione peggiore, mentre la Francia, pur avendo un bilancio dei contagi non molto inferiore, è messa significativamente meglio. Le tendenze al rialzo generali del grafico sui nuovi contagi sono meno evidenti, se non assenti, sulle curve dei decessi per paese rapportati alla popolazione: c’entrano tanti fattori, tra cui l’età più giovane dei contagiati, la situazione molto più tranquilla negli ospedali, il miglioramento delle cure.
Gli andamenti nei singoli paesi si possono visualizzare anche sulla base dei numeri settimanali complessivi, che rivelano la progressione dell’epidemia negli ultimi due mesi. Si vede soprattutto che in Francia e in Spagna è bastato circa un mese perché i nuovi casi scoperti decuplicassero. Al momento però gli altri principali paesi europei stanno seguendo andamenti diversi, assai più stabili.
Per quanto riguarda i test, rapportati alla popolazione, la Danimarca è di gran lunga il paese quello che fa più tamponi tra i principali paesi europei: ora è intorno ai 5 al giorno ogni mille abitanti, contro per esempio gli 1,5 dell’Italia, un dato peraltro tra i più bassi seppure in crescita.