Le manovre russe che preoccupano la Svezia
Nei giorni scorsi in una piccola e turistica isola nel Mar Baltico si sono mobilitati mezzi e truppe che non si vedevano dalla Guerra fredda
Nei giorni scorsi a Gotland, una piccola isola svedese nel Mar Baltico, sono state registrate attività militari che in Svezia non si vedevano dai tempi della Guerra fredda: le strade dell’isola sono state pattugliate da soldati inviati dalla terraferma, le tv hanno ripreso imponenti carri armati sbarcare nel porto insieme ai camper dei campeggiatori, e per giorni aerei da caccia e ricognitori sono passati sopra le teste di soldati, abitanti locali e turisti.
L’esercito svedese si è mobilitato a causa di un’esercitazione militare della marina russa, poi conclusa nel giro di qualche giorno, ma l’agitazione descrive bene le crescenti tensioni fra la Russia e i paesi europei nella zona del Baltico. «Meglio essere pronti che essere colti di sorpresa», ha detto al Financial Times Johan Wiktorin, un analista membro dell’Accademia reale svedese della Guerra.
A Gotland vivono circa 58mila persone, che dipendono soprattutto dall’industria locale del turismo. In passato l’isola era stata contesa dai danesi, dai norvegesi e dai tedeschi, e i russi l’avevano occupata brevemente durante le guerre napoleoniche. Nel Secondo dopoguerra, poi, l’isola era stata al centro di intense schermaglie fra l’esercito dell’Unione Sovietica e quello svedese, che si contendevano un tratto di mare considerato strategico sia dalla NATO – di cui la Svezia non fa parte, ma di cui è considerato un fedele alleato – sia dalle forze sovietiche, dato che San Pietroburgo dista soltanto 600 chilometri in linea d’aria dall’isola.
La fine della Guerra fredda aveva convinto il governo svedese, nel 2005, a smantellare la base militare di Gotland. Dieci anni dopo il governo è tornato sui suoi passi a causa della crescente aggressività russa nella regione, che da anni preoccupa anche la Finlandia e i paesi baltici.
«A partire dall’invasione in Ucraina del 2014 abbiamo assistito a un deterioramento della sicurezza nel Baltico», ha spiegato a Politico Mattias Ardin, il comandante del battaglione dell’esercito svedese di stanza a Gotland: «abbiamo osservato un aumento delle attività militari, più esercitazioni, fatte con un preavviso brevissimo: la situazione è peggiorata ed è diventata più incerta». Dal 2015 ad oggi il personale di stanza a tempo pieno sull’isola è aumentato di sei volte, passando da circa 50 a più di 300 soldati.
Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che l’esercitazione è iniziata il 25 agosto nell’enclave russa di Kaliningrad e ha coinvolto sei navi, il cui equipaggio ha simulato un’invasione di terra nei dintorni di San Pietroburgo. Il piano prevedeva anche di passare vicino alle coste di Lettonia, Lituania, Estonia, Finlandia e Svezia.
Pavel Felgenhauer, un analista di cose militari che lavora per il quotidiano russo indipendente Novaya Gazeta, ha detto al New York Times che l’esercitazione rientra negli sforzi russi di mantenere attiva la propria marina, e che non sembra ci sia alcun collegamento con la recente mobilitazione dell’esercito russo al confine con la Bielorussia, in seguito alle crescenti proteste contro il regime di Alexander Lukashenko.
L’arrivo di soldati e mezzi da combattimento sta cambiando le abitudini dell’isola, frequentata soprattutto d’estate a causa delle sue spiagge. Alcuni degli abitanti locali, però, ci vedono anche dei lati positivi: «più persone si trasferiscono sull’isola, più soldi circolano nei negozi», ha detto un dirigente di un’azienda locale ad Agence France-Presse: «e ci rendono la vita più movimentata durante la bassa stagione».