Gli Stati Uniti revocheranno parzialmente l’embargo sulle armi nei confronti di Cipro dopo più di trent’anni


Il ministro degli Esteri di Cipro Nikos Christodoulides e il Segretario di Stato americano Mike Pompeo, il ​​18 novembre 2019, a Washington, negli Stati Uniti (Drew Angerer/Getty Images)
Il ministro degli Esteri di Cipro Nikos Christodoulides e il Segretario di Stato americano Mike Pompeo, il ​​18 novembre 2019, a Washington, negli Stati Uniti (Drew Angerer/Getty Images)

Gli Stati Uniti hanno detto che revocheranno per un anno l’embargo sulle armi nei confronti di Cipro che avevano imposto nel 1987. Dal primo ottobre gli Stati Uniti consentiranno la vendita a Cipro di armi “non letali” per la difesa. Martedì il segretario di Stato statunitense Mike Pompeo ha comunicato la decisione al presidente della Repubblica di Cipro, Nicos Anastasiades. Secondo Morgan Ortagus, portavoce del Dipartimento di Stato, Pompeo ha anche «ribadito il sostegno degli Stati Uniti a un accordo globale per riunificare l’isola»

Gli Stati Uniti avevano deciso di porre l’embargo proprio per cercare di limitare le tensioni fra tra la comunità greco-cipriota e quella turco-cipriota, che avevano portato alla separazione dell’isola in due repubbliche, quella greco-cipriota, riconosciuta a livello internazionale e membro dell’Unione Europea, e la Repubblica Turca di Cipro del Nord, riconosciuta solo dalla Turchia.

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La revoca dell’embargo è stata criticata dalla Turchia e il ministro degli Esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu ha detto che la decisione degli Stati Uniti «avvelena l’ambiente di pace e stabilità nella regione» e «non è conforme allo spirito di alleanza» tra Stati Uniti e Turchia. Il ministro ha aggiunto che se gli Stati Uniti non cambieranno posizione «la Turchia, come paese garante, adotterà le necessarie contromisure per garantire la sicurezza del popolo turco-cipriota, in linea con i suoi diritti legali e storici».