Guida al Festival di Venezia
Inizia il primo grande festival dall'inizio della pandemia, diverso da come sarebbe stato ma comunque con molte delle cose per cui è noto: non solo i film
Inizia oggi la 77ª edizione del Festival del cinema di Venezia, il primo grande festival cinematografico che si tiene dopo l’inizio della pandemia da coronavirus. Il Festival – il cui nome esatto, seppur non molto usato, è “Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia” – partirà stasera con la cerimonia di apertura e si chiuderà sabato 12 settembre con l’assegnazione dei premi, compreso il Leone d’oro per il miglior film che la giuria presieduta da Cate Blanchett assegnerà a uno dei 18 film della selezione ufficiale. Durante il Festival saranno anche presentati film fuori concorso e della sezione Orizzonti, dedicata ai nuovi autori e alle produzioni più sperimentali, e film delle sezioni Classici e Virtual Reality.
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Uno per tutti, tutti per uno
Questa sera, nella cerimonia di apertura del Festival presso la Sala Grande del Palazzo del cinema del Lido di Venezia, il direttore artistico Alberto Barbera sarà affiancato da altri sette direttori artistici di altrettanti festival, compreso Thierry Fremaux, direttore del festival di Cannes. Così come Tenet è stato raccontato come un film in grado di far ripartire il cinema nelle sale, il Festival di Venezia potrebbe essere infatti l’evento in grado di rilanciare un altro e altrettanto importante pezzo di cinema.
Il film di apertura del Festival sarà Lacci di Daniele Lucchetti, tratto da un omonimo romanzo di Domenico Starnone; nella serata di ieri è stato proiettato il film di pre-apertura (esiste anche questo), Molecole di Andrea Segre, girato a Venezia nei mesi del lockdown. La cerimonia di apertura prevederà anche un omaggio al compositore Ennio Morricone, morto a luglio.
Il Festival e la pandemia
Sia i giornalisti che gli spettatori non accreditati dovranno obbligatoriamente prenotarsi per vedere i film, e all’interno delle aree di Venezia interessate dal Festival (queste) saranno previste determinate regole e “misure di contenimento”, in parte legate a quelle in vigore in Veneto, in parte decise in autonomia dalla Biennale. Le misure prevedono il controllo della temperatura corporea, il distanziamento nelle sale, l’obbligo di mascherine anche durante le proiezioni e il tracciamento di tutti i partecipanti.
Inoltre, come ha spiegato Repubblica, «per quanto riguarda gli ospiti, per chi arriva fuori da Schengen si prevede un tampone certificato eseguito prima di partire dal paese di residenza, un tampone all’arrivo in Italia ed eventualmente un terzo tampone per permanenze nel nostro paese superiori a cinque giorni».
La giuria di “Venezia 77”
Le categorie competitive al Festival di quest’anno sono quattro (Venezia 77, Orizzonti, Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” e Venice Virtual Reality) e la giuria più importante, presieduta da Cate Blanchett, sarà formata dall’attore Matt Dillon, dalle registe Veronika Franz e Joanna Hogg, dallo scrittore italiano Nicola Lagioia, dal regista tedesco Christian Petzold e dall’attrice francese Ludivine Sagnier. Oltre al Leone d’oro per il miglior film, la giuria assegnerà, tra gli altri, un Gran premio della giuria, un Leone d’argento al miglior regista, le Coppe Volpi per il miglior attore e la migliore attrice e il Premio Marcello Mastroianni al miglior attore o alla migliore attrice emergente.
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Il “muro” e i volti noti
Tra le persone più fotografate dagli oltre 100 fotografi accreditati al Festival ci saranno, oltre ai giurati e alla presidente Blanchett, anche l’attrice Anna Foglietta (che è madrina del Festival) e l’attrice Tilda Swinton, che arriverà a Venezia per ricevere il Leone alla carriera. In un Festival che certamente avrà meno star rispetto all’anno scorso, dovrebbero comunque esserci, tra gli altri, Monica Bellucci, Willem Dafoe, Frances McDormand, Shia LaBeouf. Anche stando a Venezia bisognerà però quasi certamente accontentarsi di vederli in video o in foto, perché – per evitare possibilità di contagio – a separare loro (e i fotografi) da curiosi e passanti ci sarà un’apposita protezione: una barriera, che qualcuno ha invece definito, criticandolo, “un muro”.
I film, in concorso e fuori
Di Lacci, film di apertura, già abbiamo detto. Quello di chiusura, invece, sarà Lasciami andare di Stefano Mordini, adattamento del romanzo Sei tornato, del 2012. Tra i film in concorso ce ne sono di molto vari tra loro – Barbera ha scritto che «il programma della Mostra di quest’anno, per dirla con Bob Dylan, contiene moltitudini: di film, di generi, di prospettive» – ma sono pochi i film con registi e attori generalmente associati a Hollywood e al cosiddetto “grande pubblico“.
In generale gli esperti di cinema hanno ritenuto interessante e di valore la selezione di film in concorso (ma ancora devono vederli). Hollywood Reporter ha scritto che «nonostante tutto Barbera ha messo insieme una notevole selezione di nuovi film» e ha segnalato, tra i film che potrebbero farsi più notare, Nomadland di Chloé Zhao e The world to come di Mona Fastvold. Tra i film con forse meno prospettive commerciali, ma comunque attesi, sono segnalati anche Laila in Haifa dell’israeliano Amos Gitai e Pieces of a Woman, dell’ungherese Kornél Mundruczó. I film in concorso diretti da registi italiani sono Miss Marx di Susanna Nicchiarelli, Notturno di Gianfranco Rosi, Padrenostro di Claudio Noce e Le sorelle Macaluso di Emma Dante.
Tra i più attesi film fuori dal concorso ufficiale ci sono One Night in Miami, debutto alla regia dell’attrice Regina King, e la commedia The Duke, diretta da Roger Michell, regista di Notting Hill: il film racconta la storia vera del furto di un quadro dalla National Gallery di Londra, rubato da un tassista che in seguito «mandò una richiesta di riscatto asserendo che avrebbe restituito il dipinto a condizione che il governo si impegnasse a favore degli anziani attraverso maggiori investimenti». Sempre fuori concorso sarà presentato Greta, documentario sull’attivista ambientalista Greta Thunberg.
Altri titoli non nel concorso ufficiale che vale la pena segnarsi sono Run Hide Fight, Mainstream e The man who sold his skin. Ma bisogna tenere presente che si parla di film che praticamente nessuno ha ancora visto, quindi si va “a sensazione”, partendo da titoli, registi e sinossi. Il film della sezione Orizzonti intitolato Gatto giallo e diretto da Adilkhan Yerzhanov, per esempio, è presentato così: «L’ex detenuto Kermek e la sua amata Eva vogliono lasciarsi alle spalle una vita contrassegnata dal crimine nella steppa kazaka. Lui ha un sogno: costruire un cinema sulle montagne. Riuscirà l’amore di Kermek per Alain Delon a essere tanto forte da tenerli lontani dalla morsa violenta della mafia?».