Apple e Google hanno semplificato il sistema per tracciare le esposizioni al coronavirus
I governi non dovranno sviluppare applicazioni per farlo, e potranno fare affidamento direttamente su iOS e Android: in Italia resta Immuni come prima
Apple e Google hanno aggiunto una nuova funzione ai sistemi operativi dei loro smartphone per consentire alle autorità sanitarie di effettuare il tracciamento dei contatti per contenere la diffusione del coronavirus senza la necessità di un’applicazione dedicata. Su iOS, il sistema operativo degli iPhone, la novità è disponibile da ieri grazie all’aggiornamento alla versione 13.7, mentre per gli smartphone Android sarà necessario attendere gli aggiornamenti che Google metterà a disposizione per le edizioni dalla 6 in poi nelle prossime settimane.
Il nuovo sistema dovrebbe semplificare il tracciamento delle eventuali esposizioni al coronavirus, ma non si sostituirà alle app già esistenti come Immuni in Italia. Il nostro paese è stato tra i primi a sviluppare un’applicazione dedicata, proprio basandosi sulle risorse messe a disposizione da Apple e Google, e continuerà a utilizzare Immuni per rilevare e tracciare eventuali esposizioni: l’applicazione continuerà quindi a essere disponibile su AppStore e Google Play, e ne è raccomandato il download dal ministero della Salute e dalle altre istituzioni sanitarie.
Lo scorso aprile, nella fase più critica della pandemia in diversi paesi, Apple e Google avevano annunciato un’insolita e rara collaborazione per realizzare un sistema condiviso di tracciamento dei contatti (“contact tracing”) in grado di far dialogare tra loro gli iPhone e gli smartphone Android. Il progetto, piuttosto ambizioso, era stato portato avanti rapidamente offrendo ai governi strumenti e risorse per realizzare proprie applicazioni in grado di fornire notifiche agli utenti nel caso di un prolungato contatto con un contagiato (di solito più di 15 minuti).
Da allora il sistema – basato sul Bluetooth e che avevamo raccontato più estesamente qui – ha reso possibile la nascita di alcune applicazioni gestite a livello nazionale dai governi, come Immuni in Italia. È evidente però che la soluzione funziona solo se impiegata su un numero adeguato di smartphone, ed è un problema il fatto che le app di paesi diversi non dialoghino tra loro; senza contare che molti governi faticano a realizzare proprie applicazioni basate sul sistema fornito da Apple e Google, per mancanza di risorse o di infrastrutture sufficienti.
Negli Stati Uniti a questi problemi si è aggiunta la difficoltà di raggiungere un buon coordinamento tra le varie entità statali, con il risultato che appena 6 stati su 50 hanno realizzato una propria applicazione per il tracciamento dei contatti. In altre nazioni organizzate con un assetto federale si sono verificati problemi simili, rendendo poco utili le soluzioni per il tracciamento dei contatti con gli smartphone.
Apple e Google hanno quindi lavorato a un aggiornamento del sistema, che consenta di gestire la rilevazione di eventuali esposizioni al coronavirus senza avere la necessità di produrre da zero un’applicazione basata sulle risorse fornite dai loro sistemi operativi. Ogni utente potrà decidere se attivare o meno la funzione per il tracciamento tramite il sistema operativo iOS o un’app sviluppata direttamente da Google su Android. Le autorità sanitarie dei singoli paesi dovranno comunque fornire informazioni su cosa fare nel caso in cui sia rilevata un’esposizione, in modo che queste siano mostrate agli utenti interessati.
La possibilità di utilizzare il sistema senza dover produrre un’applicazione dedicata dovrebbe contribuire a rendere più diffusa la soluzione offerta da Apple e Google, migliorando la qualità del tracciamento dei contatti e rendendo anche possibile la rilevazione delle esposizioni tra paesi diversi, o stati di una stessa federazione come nel caso degli Stati Uniti. E proprio l’impiego tra gli statunitensi del nuovo aggiornamento dovrebbe fornire nei prossimi mesi qualche indicazione sull’efficacia della soluzione proposta da Apple e Google.
Anche se l’idea di base è la stessa, Apple e Google hanno scelto strade lievemente diverse a causa delle differenze nei loro sistemi operativi. Nel caso di Apple, l’intera soluzione è gestita direttamente all’interno di iOS e senza dover scaricare un’applicazione. Su Android è previsto invece un passaggio intermedio: Google realizzerà, con il permesso delle autorità sanitarie dei singoli paesi, un’applicazione da aggiungere al proprio smartphone tramite lo store di Google Play per rendere attiva la nuova opzione.
Ieri negli Stati Uniti abbiamo annunciato Exposure Notifications Express, un sistema che rende più semplice per le autorità sanitarie creare un'app di tracciamento dei contatti. Per i Paesi che hanno già un'app, come l'Italia con Immuni, non ci sarà nessun cambiamento.
— Google Italia (@googleitalia) September 2, 2020
La novità non interesserà i paesi dove sono già disponibili applicazioni per il tracciamento dei contatti, come Immuni in Italia. Immuni continuerà a funzionare come sempre, resterà gratuita e può essere scaricata sugli iPhone e gli smartphone Android partendo dall’App Store per iOS e da Google Play per chi utilizza telefoni con il sistema operativo di Google.