Cosa succede con il coronavirus in Sardegna
C'è preoccupazione per un grosso focolaio scoperto alla discoteca Billionaire – quella di Flavio Briatore – e per l'aumento dei casi nella regione
La scoperta di alcune decine di nuovi contagi di coronavirus collegati a locali e discoteche della Sardegna, e un significativo incremento dei nuovi casi registrati nella regione e tra i turisti provenienti da altre parti d’Italia al rientro dalle ferie nell’isola, sta provocando discussioni e qualche preoccupazione. Uno dei focolai più grossi è stato scoperto tra i dipendenti della discoteca Billionaire di Porto Cervo, di proprietà del noto imprenditore Flavio Briatore: i positivi nello staff sono in tutto 63. Briatore è stato ricoverato in ospedale a Milano, ma non si sa se sia risultato positivo al coronavirus.
Lunedì in Sardegna sono stati registrati 91 nuovi casi di coronavirus, di cui 75 accertati attraverso il tracciamento di contagi scoperti precedentemente. È l’incremento più alto dallo scorso 28 marzo, quando furono registrati 94 nuovi positivi: paragonare i contagi di oggi con quelli di allora, comunque, necessita di molte cautele e contesto. Dei nuovi casi di lunedì, sessantotto sono in provincia di Sassari, 18 nel Sud Sardegna e 5 nella città metropolitana di Cagliari.
I pazienti attualmente ricoverati con sintomi in Sardegna sono 18 (nessuno in terapia intensiva), mentre quelli in isolamento domiciliare sono 411. Le persone attualmente positive sono 429, molte meno di quelle delle regioni più colpite (la Lombardia ne conta quasi 6mila) e meno anche di Campania e Sicilia, che ne hanno più del doppio. Dall’inizio dell’epidemia i casi di contagio sono stati 1.825 e i decessi 134, numeri che fanno della Sardegna una delle regioni meno colpite, dietro soltanto a Molise, Basilicata, Valle d’Aosta, Calabria e Umbria.
Ma nell’ultima settimana c’è stato un incremento dei casi che è stato collegato al grande afflusso di turisti, in particolare dalle regioni del Nord Italia. Negli ultimi sette giorni i casi registrati sono stati 325, il 451 per cento in più rispetto alla settimana precedente: l’aumento più alto tra tutte le regioni italiane.
Va inoltre tenuto conto che i casi scoperti tra i turisti in vacanza in Sardegna sono conteggiati nelle regioni di provenienza delle persone contagiate. La Regione Lazio, per esempio, ha segnalato nei suoi bollettini quotidiani che una grossa quota dei nuovi casi registrati nella regione – anche tra il 30 e il 50 per cento – riguardava proprio persone rientrate dall’isola. È successo anche altrove: in Campania, per esempio, dei 116 nuovi positivi del 24 agosto, 30 erano casi di rientro dalla Sardegna.
La maggior parte dei nuovi casi di coronavirus in Sardegna è stata registrata nel Nord dell’isola, e in particolare nella zona della Costa Smeralda, dove si trovano alcune delle località turistiche più frequentate della regione, famose oltre che per il mare per le molte discoteche. Martedì il laboratorio di Microbiologia del Policlinico di Cagliari ha concluso i test sui dipendenti del Billionaire, contando 52 nuovi positivi tra i dipendenti, che hanno portato il totale a 63. Il locale è chiuso dal 17 agosto.
Lunedì Briatore è stato ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano: una nota del suo staff dice che le condizioni dell’imprenditore sono «sono assolutamente stabili e buone». Nei giorni scorsi Briatore aveva polemizzato in modo molto duro con il governo per la decisione di chiudere le discoteche.
Anche il locale Sottovento Club, sempre di Porto Cervo, ha annunciato ieri la chiusura dopo che un dipendente era risultato positivo. Si attendono ora i test effettuati fra il personale di diverse discoteche di San Teodoro. Nel camping Isuledda di Cannigione di Arzachena, una grande struttura con 1.600 ospiti e 200 dipendenti, almeno 4 persone sono risultate positive al coronavirus. Ora i dipendenti e gli ospiti dovrebbero essere tutti sottoposti ai test, anche se, secondo la Nuova Sardegna, il Prefetto di Sassari sta valutando i problemi di ordine pubblico del fare i test a un numero così alto di persone. Martedì dovrebbe arrivare la decisione concordata tra Regione, Prefetto e sindaco.
La regioni Lazio e Sardegna stanno lavorando per trovare un accordo per fare i tamponi ai passeggeri prima degli imbarchi delle navi e degli aerei da e per la Sardegna. Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia sta cercando di mediare fra la regione Lazio, che vorrebbe un sistema più rigoroso, e la Sardegna che vorrebbe maggiore libertà per gli spostamenti.