L’interessante canale YouTube della Corea del Nord
La Corea del Nord sta utilizzando metodi più innovativi per fare propaganda e presentarsi come un paese moderno e normale
Da qualche tempo la Corea del Nord ha iniziato ad adottare metodi di comunicazione e propaganda più accattivanti, per presentarsi all’estero come un paese tranquillo e moderno. In particolare, il regime guidato dal dittatore Kim Jong-un sta utilizzando il formato del videoblog sul canale YouTube Echo of Truth (“eco della verità”) per raccontare momenti di vita quotidiana “normali”, con uno stile più umanizzato e legato in maniera meno esplicita all’ideologia che aveva sempre caratterizzato il messaggio dei programmi della televisione di stato nordcoreana. Secondo gli esperti, attraverso i video pubblicati su YouTube il governo della Corea del Nord intende vendersi come un paese “buono”, con una rappresentazione che tuttavia è molto lontana dalle reali condizioni imposte ai cittadini dalla dittatura autoritaria di Kim Jong-un.
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Echo of Truth è un canale YouTube aperto nel 2017 che ha 24mila iscritti e oltre 1 milione e 700mila visualizzazioni; raccoglie video che raccontano la vita e le principali attività di Pyongyang, la capitale della Corea del Nord, e sono rivolti principalmente a un pubblico straniero. I video hanno musiche gradevoli di sottofondo, sono ben prodotti e fruibili anche al di fuori della Corea del Nord perché sono in lingua inglese o in francese, o hanno i sottotitoli. Il canale YouTube non è ufficialmente del governo nordcoreano, ma sia secondo il Korea Herald e il Korea Times (i principali giornali in inglese della Corea del Sud), sia secondo gli esperti che citano, è scontato che i video siano realizzati e promossi dalla Corea del Nord: nessuno altrimenti potrebbe realizzarli e diffonderli dall’interno del paese.
Nella maggior parte dei casi, la protagonista dei video è la giovane videoblogger Un A, che illustra con tono pacato e descrittivo cosa sta succedendo in Corea del Nord, sottolineando il contributo e le conquiste del governo, senza il quale – a giudicare dai video – le persone non potrebbero condurre una vita comoda e tranquilla.
Uno dei video più visti della serie “What’s up Pyongyang?” (“Come va, Pyongyang?”), per esempio, è quello che riguarda la gestione della pandemia da coronavirus: la Corea del Nord, spiegava Un A ad aprile, «è uno dei pochissimi paesi del mondo senza COVID» e grazie alla «costante vigilanza» la gente ha potuto riprendere a trascorrere le proprie giornate «con vitalità», mentre il governo ha potuto dedicarsi alla costruzione del nuovo ospedale generale di Pyongyang.
In uno dei video più recenti, invece, Un A parla dell’azienda di cancelleria Dandelion, che grazie al «piccolo ma grande sussidio del governo» distribuisce quaderni a tutti i bambini della Corea del Nord a prezzi molto bassi, «più bassi persino del costo di produzione, così che tutti se li possano permettere».
Sul canale YouTube ci sono poi altri video in cui vengono mostrati momenti di svago, per esempio al parco di divertimenti di Kaeson, che si trova nel centro di Pyongyang.
Negli ultimi decenni il principale volto della propaganda nordcoreana era stato quello di Ri Chun-hee, la giornalista e conduttrice televisiva del canale di stato KCTV che riportava con tono solenne le notizie in abito tradizionale (un hanbok solitamente di colore rosa). Ri Chun-hee, che era andata in pensione nel 2012 a 69 anni, fino al 2018 ritornò occasionalmente alla KCTV come portavoce delle notizie più importanti, per esempio nel 2016, quando la Corea del Nord annunciò di aver testato una bomba all’idrogeno:
Tra le caratteristiche tipiche del classico formato dei messaggi di propaganda del regime della Corea del Nord, ha raccontato il Korea Times, c’erano i riferimenti costanti ai supremi leader nordcoreani e la «retorica rigorosa e magniloquente» dei conduttori televisivi. Per via del suo tono enfatico, drammatico e aggressivo, Ri Chun-hee era considerata «la persona perfetta per dare voce alla linea dura della Corea del Nord», aveva spiegato Ahn Chan-il, ex soldato che nel 1979 fu il primo disertore nordcoreano a ottenere un dottorato in Corea del Sud.
Oggi, tuttavia, i video che rappresentano il regime di Kim Jong-un sono più curati, hanno toni più pacati e riguardano anche momenti quotidiani e spaccati di vita: non enfatizzano in maniera esplicita la retorica del regime e il suo potere militare, ma pur dando valore all’indispensabile operato del governo hanno lo scopo di dare una visione più morbida e umana della vita in Corea del Nord.
Oltre a cercare di migliorare la propria reputazione a livello internazionale, questa nuova forma di comunicazione potrebbe anche sostenere la recente decisione della Corea del Nord di puntare sul turismo: da qualche tempo, infatti, il governo ha iniziato a ristrutturare o costruire da zero resort e città turistiche in grado di accogliere decine di migliaia di persone all’anno. Quello turistico è uno dei pochi settori non colpiti dalle sanzioni imposte dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU e dagli Stati Uniti, nonché l’unico che potrebbe portare valuta straniera nel paese e per questo considerato fondamentale per la sopravvivenza del regime guidato da Kim Jong-un.
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La Corea del Nord è un regime totalitario che ha ricevuto numerose sanzioni internazionali per ripetute violazioni dei diritti delle persone e delle attività di ricerca nucleare, ed è considerato uno dei paesi più oppressivi al mondo dai difensori dei diritti umani. Secondo BBC, sarebbero altre decine i profili su YouTube e Twitter gestiti dal governo nordcoreano che sono nati con l’obiettivo di presentare la Corea del Nord come un paese normale e moderno, anziché come pericoloso e repressivo.