Alexei Navalny è stato avvelenato
I risultati delle prime analisi svolte dall'ospedale di Berlino dove l'oppositore russo è ricoverato da due giorni suggeriscono un'intossicazione con una potente neurotossina
Secondo i medici dell’ospedale tedesco dove è ricoverato, l’oppositore russo Alexei Navalny è stato avvelenato. Dopo due giorni di test, l’ospedale Charité di Berlino ha diffuso un comunicato stampa in cui spiega che Navalny sta ricevendo cure per un’intossicazione da inibitori della colinesterasi, tossine che possono avere effetti molto gravi sul sistema nervoso. La sostanza specifica assunta da Navalny non è ancora stata individuata.
BREAKING from Charité hospital treating Alexei Navalny:
– Clinical evidence points to poisoning with a "cholinesterase inhibitor"
– Navalny remains in an induced coma
– Condition serious but his life not currently in acute danger pic.twitter.com/Nnl5M6uBSh— Richard Walker (@rbsw) August 24, 2020
Navalny – il più importante oppositore del presidente russo Vladimir Putin – era stato portato in Germania dopo due giorni di ricovero a Omsk, in Russia, in seguito a quello che era da subito sembrato un caso di avvelenamento. Prima di permettere il trasferimento all’estero di Navalny, i medici di Omsk avevano cambiato più volte versione sulle sue condizioni, arrivando infine a sostenere che le analisi avessero escluso che ci fosse stato un avvelenamento e Navalny stesse male per un calo di zuccheri. Navalny è ancora in coma farmacologico e in condizioni gravi, hanno detto i medici dell’ospedale Charité. L’esito della malattia, dice sempre il comunicato, è incerto e non si possono escludere problemi permanenti al sistema nervoso.
Navalny ha 44 anni. Oltre a essere il più importante e noto oppositore politico di Putin, è considerato anche un proficuo giornalista investigativo, grazie alla pubblicazione di articoli e inchieste su scandali di corruzione. A causa della sua attività politica e del suo lavoro da giornalista, nel corso degli anni è stato più volte arrestato e incarcerato, spesso con pretesti e per ragioni politiche. Nel 2017 un attivista filo-Putin lo attaccò con una sostanza chimica, lasciandolo parzialmente cieco da un occhio. Nel luglio 2019 subì un presunto tentativo di avvelenamento mentre era in carcere per scontare una pena a 30 giorni di reclusione per aver organizzato una manifestazione non autorizzata.