Joseph DeAngelo, noto come il “Golden State Killer”, è stato condannato all’ergastolo
Il Tribunale superiore di Sacramento ha condannato all’ergastolo senza condizionale Joseph James DeAngelo, ex poliziotto settantaquattrenne noto come il “Golden State Killer”. Il 24 aprile 2018 DeAngelo era stato formalmente accusato di due omicidi fra quelli rimasti irrisolti in California tra il 1974 e il 1986 e fino ad allora attribuiti a un non specificato “killer del Golden State”. DeAngelo era stato coinvolto nel caso per l’analisi di un suo campione di DNA ritrovato sulla scena di un crimine avvenuto nel 1978. Lo scorso giugno era stato giudicato colpevole di tredici omicidi e altrettanti stupri per i quali si era dichiarato lui stesso responsabile.
– Leggi anche: La storia dell’arresto del “Golden State killer”
DeAngelo è nato nello Stato di New York ma è cresciuto a Sacramento, dove studiò giustizia penale all’università statale della California. Combatté in Vietnam e nel 1973 entrò in polizia. Sei anni dopo fu cacciato perché sorpreso a rubare da un negozio un martello e un repellente per cani. È divorziato e ha tre figli; negli ultimi trent’anni ha vissuto nella stessa casa a Citrus Heights. I vicini lo hanno sempre descritto come una persona “relativamente tranquilla” ma con l’abitudine di fare discorsi aggressivi.
Commise la maggior parte dei suoi stupri e dei suoi omicidi tra la seconda metà degli anni Settanta e il 1981; dopo quell’anno era accusato di aver commesso solo un crimine. Nel corso degli anni, negli Stati Uniti si è parlato di lui anche con altri soprannomi: East Area Rapist, Original Night Stalker e Diamond Knot Killer (per via di un sofisticato nodo, probabilmente imparato quando era nell’esercito) con cui legava le sue vittime.