Il Michigan pagherà 600 milioni di dollari alle vittime della crisi idrica di Flint
Il New York Times, il Washington Post e il Wall Street Journal hanno scritto che lo stato del Michigan pagherà circa 600 milioni di dollari (circa 500 milioni di euro) come risarcimento alle vittime della crisi idrica di Flint, una città di circa 100mila abitanti dove quattro anni fa fu scoperto che l’acqua potabile distribuita per circa un anno e mezzo, fino all’ottobre 2015, conteneva percentuali tossiche di piombo. L’accordo per il risarcimento sarà annunciato la prossima settimana, dicono i giornali.
Il risarcimento dovrebbe essere in gran parte destinato ai bambini di Flint avvelenati dall’acqua contaminata dal piombo. Non si conoscono ancora i dettagli dell’accordo e i funzionari pubblici e gli avvocati coinvolti nel caso non hanno commentato la notizia. L’accordo, che arriva dopo 18 mesi di trattative, prima di essere effettivo dovrà comunque essere approvato da un giudice federale del Michigan, dice il New York Times.
La contaminazione era iniziata quando la città di Flint aveva deciso di cambiare la sua fonte di approvvigionamento dell’acqua, per risparmiare, rifornendosi dall’omonimo fiume Flint che passa vicino alla città: l’acqua del fiume era tecnicamente potabile ma leggermente corrosiva, e non era stata trattata con gli ortofosfati come si fa di solito in questi casi. L’acqua aveva corroso i tubi di distribuzione dell’acquedotto, arricchendosi di piombo che veniva poi bevuto dagli abitanti della città.