Cosa vuol dire questa foto
Perché un ambasciatore cinese ha camminato sulla schiena di una trentina di persone su un'isola di Kiribati?
Sta circolando parecchio una fotografia che mostra Tang Songgen, l’ambasciatore cinese nell’arcipelago di Kiribati, camminare sulla schiena di una trentina di persone stese a terra, prone, mentre viene accolto su un’isola del paese. Secondo alcuni, la foto mostra un gesto di sottomissione che rimanda al colonialismo; secondo altri sarebbe solo una forma tradizionale di accoglienza. Se ne parla soprattutto perché Kiribati, uno stato composto da 33 isole sparse in un’area dell’Oceania grande pressappoco come l’India, si trova in una zona di mondo guardata con sempre maggiore interesse da paesi tra loro avversari, tra cui Cina e Australia.
La foto è stata scattata durante la recente visita dell’ambasciatore cinese sull’atollo di Marakei, che si trova circa 60 chilometri a nord-est dell’isola di Tarawa, la capitale di Kiribati (si legge “chi-ri-bas”). Si vede Tang camminare sulla schiena delle persone, che sono allineate una accanto all’altra e prone, mentre viene accompagnato da due donne che gli tengono la mano per mantenere l’equilibrio e altre persone in abiti tradizionali assistono alla cerimonia di benvenuto.
Katerina Teaiwa, docente associata all’Università nazionale australiana di Camberra, il cui padre è originario di Kiribati, ha spiegato al New York Times che il gesto di stendersi per formare una sorta di tappeto su cui far camminare una persona è tipico dei matrimoni a Kiribati, sebbene non su tutte le isole. Altre persone che conoscono le tradizioni locali, e anche diversi gilbertesi – gli abitanti di Kiribati – hanno sottolineato che è un gesto che denota rispetto e la foto sarebbe stata male interpretata da chi la critica.
La foto ha provocato un esteso dibattito, specialmente in Australia e negli Stati Uniti. In molti hanno considerato la cerimonia sgradevole e disumana, non solo perché alcune delle persone stese sembravano bambini, ma anche perché l’immagine è stata ritenuta un gesto di sottomissione nei confronti della Cina.
Constantine Panayitou, un ufficiale della Marina statunitense che è anche consigliere diplomatico in cinque paesi dell’Oceania, tra cui Kiribati, ha scritto su Twitter: «Non riesco a immaginare uno scenario in cui camminare sulla schiena di bambini sia un comportamento accettabile da parte di un ambasciatore di qualsivoglia nazione (e se è per questo, nemmeno sulla schiena di adulti!) Eppure eccoci qui, grazie all’ambasciatore cinese a Kiribati». In un post su Facebook, l’ambasciata cinese di Kiribati ha chiarito che Tang si trovava sull’isola per una visita di cortesia, che serviva a «esplorare opportunità di cooperazione».
Come ha scritto il New York Times, «l’interpretazione che è stata data al gesto dell’ambasciatore cinese potrebbe spiegare di più del gesto in sé».
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Kiribati è l’arcipelago dell’Oceania più vicino alle Hawaii (Stati Uniti) e fu colonia dell’Impero britannico. Come gran parte delle aree dell’oceano Pacifico – per esempio le Isole Salomone, le isole che si trovano a est di Kiribati dove vennero combattute alcune importanti battaglie della Seconda guerra mondiale – fino a poco tempo fa anche Kiribati si trovava sotto l’influenza degli Stati Uniti e dell’Australia, due paesi alleati. Ora le cose stanno cambiando e il paese si sta avvicinando sempre più alla Cina.
La visita di Tang, la prima di un ambasciatore cinese a Kiribati, è arrivata circa un anno dopo che sia le Isole Salomone sia Kiribati avevano interrotto i legami diplomatici con Taiwan e avviato invece relazioni diplomatiche con la Cina. Taiwan è uno stato democratico e indipendente, che però la Cina rivendica come proprio territorio ed è appunto uno dei principali obiettivi delle politiche aggressive volute dal potente presidente cinese Xi Jinping.
Di recente la Cina ha guadagnato influenza in queste zone: per esempio, lo scorso mese, anche la Papua Nuova Guinea – uno dei principali paesi dell’Oceania – aveva dato il proprio appoggio alla nuova legge sulla sicurezza di Hong Kong, voluta dalla Cina per ottenere maggior controllo su Hong Kong e arrestare chiunque fosse accusato di compiere «attività terroristiche» e atti di «sedizione, sovversione e secessione» (quindi anche i dissidenti e gli oppositori). Anche la Papua Nuova Guinea si era quindi allontanata dall’influenza australiana, avvicinandosi ulteriormente alla Cina, con cui dal 1976 ha una stabile relazione diplomatica basata sull’accordo di non intrattenere relazioni diplomatiche con Taiwan.
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Secondo quanto ha scritto il Guardian, gli Stati Uniti temono che Kiribati possa permettere alla Cina di costruire strutture militari sull’isola Kiritimati, la più grande dell’arcipelago di Kiribati, che si trova 2mila chilometri a sud delle Hawaii ed è quindi il punto più vicino all’area del Pacifico dove stanzia la flotta statunitense.