Il Tar del Lazio ha deciso che le discoteche dovranno rimanere chiuse
Il 19 agosto il Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal sindacato Silb-Fipe Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo contro l’ordinanza firmata il 16 agosto dal ministro della Salute Roberto Speranza che imponeva la sospensione delle attività di ballo, all’aperto e al chiuso, «in discoteche e in ogni altro spazio aperto al pubblico» per contenere i contagi da coronsvirus.
L’ordinanza aveva anche introdotto l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto dalle 18 alle 6 del mattino nei luoghi dove c’è rischio di assembramento. Il ricorso delle associazioni di categoria dell’intrattenimento è stato respinto dal presidente della terza sezione quater del Tar del Lazio che ha motivato la decisione spiegando che «nel bilanciamento degli interessi proprio della presente fase del giudizio», la posizione dei titolari delle discoteche «risulta recessiva rispetto all’interesse pubblico alla tutela della salute nel contesto della grave epidemia in atto».
La decisione del Tar è stata presa con un cosiddetto decreto monocratico d’urgenza e dovrà essere confermata in un udienza collegiale della camera di consiglio del tribunale già fissata per il 9 settembre.