La Warner Bros Television ha licenziato tre produttori dell’Ellen DeGeneres Show
Lunedì 17 agosto la Warner Bros Television ha annunciato di aver licenziato tre produttori del noto programma televisivo statunitense The Ellen DeGeneres Show. I licenziamenti sono stati decisi dopo un’indagine interna nata da un’inchiesta di BuzzFeed News che parlava di un ambiente di lavoro «tossico» e di atti di «razzismo, paura e intimidazione» all’interno del programma.
Le tre persone licenziate sono Ed Glavin, produttore esecutivo, Jonathan Norman, co-produttore esecutivo, e Kevin Leman, capo degli autori. Le accuse erano state rivolte contro Glavin e ad altri due importanti produttori, Mary Connelly e Andy Lassner, ma la Warner Bros ha confermato Connelly e Lassner al loro posto. In una seconda indagine pubblicata da BuzzFeed News, ex membri dello staff avevano accusato Leman di molestie sessuali. Leman aveva negato di aver mai avuto atteggiamenti «sessualmente scorretti».
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The Ellen DeGeneres Show è un talk show diurno popolarissimo negli Stati Uniti. È condotto da Ellen DeGeneres, che fino a metà luglio era probabilmente una delle persone con la migliore reputazione del paese. Molto nota nel resto del mondo da quando condusse la cerimonia degli Oscar del 2014 (quella del famoso selfie-più-ritwittato-di-sempre), negli Stati Uniti Degeneres è un’intrattenitrice di grande successo che nel tempo si è costruita un personaggio popolare e trasversale. È omosessuale e si è spesso fatta portavoce di idee progressiste. Il suo programma è apprezzato anche per i generosi premi in denaro abitualmente dati al pubblico e per le donazioni di beneficenza a persone o associazioni. Il suo motto è «be kind», «comportatevi bene».
Ad aprile Variety aveva pubblicato un articolo sullo scontento dei dipendenti dello show per via della riduzione degli stipendi per la pandemia e per il modo in cui era stata gestita la crisi. Poi erano arrivate le accuse anonime di dieci dipendenti riportate da BuzzFeed News in un articolo del 16 luglio. Le accuse si riferivano a trattamenti ingiusti da parte di membri della produzione e di numerose microaggressioni, cioè quei comportamenti fastidiosi, spesso legati a forme di sessismo o razzismo, che se ripetuti nel tempo possono avere conseguenze psicologiche significative su chi li subisce.