La polizia tedesca non riesce a trovare quest’uomo
Jan Marsalek, ex direttore operativo della società di pagamenti online Wirecard, è ricercato da giugno per truffa: ma nessuno sa dove si trovi
La polizia criminale federale della Germania ha diffuso sul suo sito, sui social media e su tutto il territorio le foto segnaletiche di Jan Marsalek, ex direttore operativo della società di pagamenti online Wirecard, che è accusato di truffa e appropriazione indebita e che dalla fine dello scorso giugno è introvabile. Marsalek, che è ricercato con un mandato di cattura internazionale, sembrava essere scappato nelle Filippine, in Cina o in Russia, ma in questi due mesi non sono emerse prove evidenti sui suoi spostamenti e le ricerche delle autorità internazionali non hanno portato a nulla, quindi ora la polizia chiede la collaborazione della cittadinanza.
Lo scorso giugno la procura di Monaco aveva accusato i dirigenti di Wirecard di falso in bilancio e manipolazione di mercato. Il CEO della società Markus Braun, Jan Marsalek e altre persone erano accusate di aver dichiarato ricavi inesistenti a partire dal 2015, per un ammontare di circa 3,2 miliardi di euro. La cosa venne scoperta a metà 2020 in seguito a un ammanco di 1,9 miliardi di euro che si pensava fossero depositati come fondi fiduciari in due banche delle Filippine ma che in realtà non erano mai esistiti.
Braun, che dopo le accuse si era dimesso dalla carica, venne arrestato assieme ad altri tre ex dirigenti di Wirecard e poi liberato dopo il pagamento di una cauzione di 5 milioni di euro. Pochi giorni dopo, Wirecard fece richiesta di fallimento e la Commissione Europea aprì un’indagine per stabilire eventuali inadempienze di BaFin, l’autorità tedesca che si occupa di vigilanza bancaria. Il grave scandalo fu un imbarazzo per la Germania: Braun fu arrestato nuovamente il 22 luglio, mentre di Marsalek, anche lui indagato, si erano completamente perse le tracce.
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Durante questi mesi, le autorità internazionali hanno provato a ricostruire gli spostamenti di Marsalek, ma senza esito, e quindi la Bundeskriminalamt, la polizia criminale federale tedesca, si è rivolta alla cittadinanza per scoprire se Marsalek sia stato visto da qualcuno da giugno a oggi.
Nelle principali strade delle maggiori città tedesche, da un paio di giorni i cartelloni segnaletici riportano la foto di Marsalek e la parola “Fahndung”, “ricercato”. Accanto alla foto c’è scritto che è fortemente sospettato di aver commesso una frode aziendale da miliardi di euro e di essere stato coinvolto «in un caso particolarmente grave di appropriazione indebita, truffe immobiliari e frodi economiche di vario tipo». Le sue foto segnaletiche, una con la barba e una senza, sono state mostrate anche dalla rete televisiva tedesca ZDF durante un programma piuttosto noto in cui si parla di crimini irrisolti.
Il Wall Street Journal ha scritto che secondo i registri della polizia di frontiera filippina Marsalek era transitato da Manila, nelle Filippine, a giugno, prima di imbarcarsi su un aereo per la Cina. Secondo gli investigatori, però, i documenti della polizia di frontiera furono contraffatti, e la polizia investigativa filippina ha già individuato e messo sotto accusa i due poliziotti che avrebbero inserito manualmente in un database elettronico i dati di Marsalek e simulato la falsa partenza dall’aeroporto di Manila. La polizia filippina ha detto che non ci sono prove che Marsalek si trovi nelle Filippine, o che ci sia mai stato.
Lo scandalo di Wirecard, tuttavia, non è il solo motivo per cui Marsalek è una persona considerata particolarmente pericolosa. Negli ultimi anni, ha raccontato il Financial Times, Marsalek ha intessuto una rete di interessi, relazioni e scambi di favore poco trasparenti: dal Partito della libertà Austriaco (FPÖ), populista e di estrema destra, al Gru, la famosa e temuta intelligence militare russa.
Secondo un’inchiesta del Financial Times durata oltre sei mesi, i rapporti tra Marsalek e i servizi segreti russi risalgono almeno al 2017 e sono piuttosto sospetti. Negli ultimi anni, infatti, la Russia è intervenuta sempre di più nelle vicende della Libia per aumentare la sua influenza nel Mediterraneo orientale e indebolire quella della NATO e, secondo quanto ricostruito dai collaboratori del Financial Times, tra le altre cose Marsalek avrebbe cercato di organizzare un milizia per controllare l’immigrazione dalla Libia.
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