In Galizia non si può fumare per strada per via del coronavirus
A meno di essere ad almeno due metri di distanza dalle altre persone; il divieto vale anche per chi è seduto ai tavolini esterni di bar e ristoranti
Da oggi in Galizia, nel nord-ovest della Spagna, non si può fumare né per strada né ai tavolini all’aperto dei bar e dei ristoranti, se non si è ad almeno due metri di distanza da altre persone. La Galizia è la prima regione spagnola ad aver introdotto questo divieto allo scopo di ridurre la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2), e anche altre stanno pensando di fare la stessa cosa. Il motivo è che chi fuma – a prescindere dal fatto che siano sigarette tradizionali o elettroniche – lo fa necessariamente senza mascherina, e soffiando fuori il fumo potrebbe diffondere nell’aria i cosiddetti droplet, le goccioline di saliva attraverso cui si diffonde il virus. Inoltre chi fuma tende a toccarsi spesso il viso e la mascherina.
Il divieto è stato consigliato dalla Società Spagnola di Pneumologia e Chirurgia Toracica (SEPAR) ed è coerente con le linee guida realizzate a luglio dalla Commissione di salute pubblica del Sistema sanitario nazionale spagnolo. El País riporta un commento di Alberto Fernández Villa, capo del reparto di pneumologia dell’ospedale di Vigo, in Galizia, e membro della commissione medica che consiglia il governo regionale galiziano: «Sappiamo che questa misura è impopolare tra i fumatori: dovranno allontanarsi vari metri per separarsi dalle persone con cui si trovano. Anche nel mondo della ristorazione potrebbe essere mal vista, perché ci sono persone che non si siedono al bar se non possono fumare. Ma credo che le circostanze siano eccezionali, c’è una malattia che non sappiamo come si comporterà in autunno e in inverno, e ogni misura ragionevole che sia stata discussa e che protegga la salute pubblica dovrebbe essere applaudita».
In questo periodo la Spagna è il paese dell’Europa occidentale con il maggior numero di nuovi contagi da coronavirus quotidiani. A giugno c’erano circa duemila nuovi casi alla settimana: ultimamente sono stati più di 20mila. Mercoledì, quando in Italia sono stati registrati 481 nuovi casi, in Spagna ne sono stati annunciati 1.690, di cui 481 in Galizia, dove vive poco più del 5 per cento della popolazione spagnola. Le altre regioni e città dove si sta discutendo di introdurre quel divieto di fumo sono l’Andalusia, la Castiglia-La Mancia, la Castiglia e León, la Cantabria, le Asturie, Valencia e Madrid.
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Le linee guida della Commissione di salute pubblica segnalavano anche che per i fumatori i sintomi della COVID-19 possono essere più gravi: vale in generale per tutte le malattie che colpiscono l’apparato respiratorio. Non è stato provato però che i fumatori contraggano la malattia più facilmente.
La Galizia non è l’unico posto del mondo dove a causa della pandemia sono state introdotte delle misure restrittive sulle sigarette: in Botswana, India e Sudafrica ne è stata proprio vietata la vendita. La misura – che non prevede anche il divieto di fumo – è ancora in vigore solo in Sudafrica, ed è molto criticata. Inoltre per questa misura ora le sigarette sono vendute illegalmente e secondo alcuni esperti sono la “droga” illegale per cui c’è maggiore domanda nel paese.
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