In quali paesi europei crescono di più i contagi?
Il governo sta adottando misure specifiche per posti come la Croazia e la Grecia, ma la situazione non è migliore in Francia, in Belgio o nei Paesi Bassi
Con la ripresa della circolazione delle persone tra i paesi europei, a partire da giugno, una delle preoccupazioni dei governi nazionali è stata l’importazione di nuovi casi di coronavirus dall’estero. Per certi paesi è un timore secondario, perché i contagi sono tornati ad avere un’estesa trasmissione locale: è il caso della Spagna. Per altri, in cui l’epidemia è stata contenuta meglio, la possibilità che i casi provenienti da altri paesi contribuiscano a peggiorare la situazione è una preoccupazione più fondata.
L’Italia rientra in questo secondo gruppo: dopo i primi mesi di grande emergenza, i numeri dei contagi e delle morti nelle ultime settimane sono stati più contenuti di molti altri paesi europei. Ma con il peggiorare della situazione all’estero, il governo italiano sta adottando misure specifiche per certi paesi: mercoledì il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che prevede tamponi e test rapidi sulle persone che rientrano da Croazia, Grecia, Malta e Spagna.
Confrontando i dati sui contagi registrati dai singoli paesi europei nelle ultime quattro settimane – i dati sono quelli dell’OMS – si nota come in Spagna, in Francia e in Germania ci sia una visibile tendenza al rialzo, con un numero assoluto di nuovi casi nettamente superiore a quello italiano.
Tra i paesi del Nord Europa, i Paesi Bassi sono quelli in cui la situazione sembra evolversi nel modo peggiore. In Belgio, che a sua volta ha registrato un alto numero di nuovi contagi, nell’ultima settimana c’è stata una flessione. Bisognerà aspettare i dati delle prossime settimane per capire se sia un’anomalia o una tendenza. In Svezia, paese che a differenza della maggior parte degli altri paesi europei non ha adottato un lockdown, i casi sono scesi tra giugno e luglio, pur rimanendo alti in numero assoluto, ma da due settimane sono tornati a crescere.
Nei paesi dell’Europa centrale e orientale è soprattutto la Romania ad avere una situazione preoccupante, con i contagi nell’ordine di diverse migliaia ogni settimana, e in crescita.
I numeri assoluti sono utili per capire certe cose, ma è il dato che rapporta i nuovi contagi registrati al numero degli abitanti a permettere il confronto tra paesi. Si vede chiaramente quanto in Spagna l’estensione di questa nuova fase di contagi sia superiore rispetto agli altri paesi. Ma anche la Francia ne registra quattro volte in più dell’Italia, in proporzione.
Anche nei paesi del Nord Europa, con l’eccezione della Finlandia, la situazione ultimamente è peggiore rispetto all’Italia.
Per quanto riguarda i paesi dell’Est, in Romania la diffusione del contagio rapportata alla popolazione è quasi ai livelli spagnoli, e anche in Bulgaria è relativamente alta. In entrambi i casi, il governo ha deciso delle restrizioni e misure di quarantena per gli ingressi in Italia. In Croazia e in Grecia, paesi interessati dall’ordinanza di Speranza di ieri, i nuovi contagi ogni 100mila abitanti sono in realtà meno rispetto a Francia, Belgio, Paesi Bassi e Svezia, per cui non sono state disposte misure specifiche.
Naturalmente, i numeri sui nuovi casi registrati sono strettamente legati al numero di test fatti da ciascun paese: più tamponi si fanno, infatti, più contagi si scoprono, in linea di massima. È utile quindi confrontare quanto stiano testando i 18 paesi considerati fin qui, operazione che ha una complicazione: alcuni paesi comunicano il numero di test fatti, altri il numero di persone sottoposte al test. Il primo è sempre significativamente superiore al secondo, e occorre tenerne conto.
La Danimarca e il Regno Unito sono i paesi che testano di più, in rapporto alla popolazione, seguiti dal Belgio. C’è poi un grosso gruppo di paesi che fanno un numero di test paragonabile, tra gli 1,5 e gli 0,8 ogni 1.000 abitanti, ogni giorno. Tra questi ci sono per esempio Romania, Spagna, Italia e Grecia. Bulgaria, Slovacchia, Ungheria e Croazia fanno invece meno test di tutti.
Nel grafico con la media mobile settimanale dei nuovi casi quotidiani nei principali paesi europei spicca la curva della Spagna, cresciuta moltissimo a partire dall’inizio di luglio. Quelle di Francia e Germania salgono meno, ma salgono, mentre si vede che quella della Romania si è appiattita a partire da fine luglio.
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Nel grafico con la media dei nuovi casi quotidiani rapportati alla popolazione si vede che ci sono sei paesi nettamente staccati dagli altri: Spagna, Romania, Belgio, Bulgaria, Svezia e Francia. Gli altri sono più ravvicinati, quasi tutti sotto la media di 1,5 nuovi casi quotidiani ogni 100mila abitanti.
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