L’ex presidente del Messico Enrique Peña Nieto è indagato per corruzione
L’ex presidente del Messico Enrique Peña Nieto è indagato per corruzione. L’inchiesta della magistratura è partita dalle accuse di Emilio Lozoya, ex amministratore delegato di Pemex, l’azienda energetica di Stato, e consigliere del presidente, secondo cui Peña Nieto, che è stato presidente dal 2012 al 2018, avrebbe preso milioni di dollari di tangenti e corrotto parlamentari.
Lozoya è stato estradato dalla Spagna il mese scorso per essere processato per corruzione nell’ambito dello scandalo Odebrecht, che ha coinvolto più di dieci paesi dell’America Latina (tra cui Argentina, Venezuela e Colombia) e America Centrale (per esempio Panama), e che aveva portato nel 2018 alle dimissioni del presidente del Perù.
Odebrecht è la più grande società edile dell’America Latina. Un’indagine avviata in Brasile su un caso di corruzione portò alla scoperta delle complesse attività della “divisione delle operazioni strutturate” di Odebrecht, a tutti gli effetti un reparto di corruzione, che stando alle accuse avrebbe gestito pagamenti illeciti per centinaia di milioni di euro. In sintesi, la società pagava tangenti ai governi per garantirsi enormi appalti nel settore dell’edilizia.
Lozoya ha dichiarato che Peña Nieto e l’ex ministro delle finanze Luis Videgaray gli avevano ordinato di utilizzare nella campagna elettorale del 2012 più di 4 milioni di dollari (circa 3,4 milioni di euro) di tangenti arrivate da Odebrecht. Successivamente Lozoya ha testimoniato che Peña Nieto e Videgaray, una volta al potere, avevano utilizzato una somma simile per corrompere parlamentari con il fine di approvare una riforma che apriva il mercato dell’energia a investimenti stranieri. Lozoya ha detto che a supporto della sua testimonianza potrebbe portare quattro testimoni, oltre a video e documenti.