Come sono cambiate le nostre ricerche su Google, prima e durante il lockdown
Da Google Trends emerge come abbiamo adattato le nostre abitudini in fatto di scarpe, cucina e tagli di capelli, e anche cosa non è tornato come prima
Per capire come e quanto sono cambiate le nostre abitudini nella prima metà del 2020, contraddistinta in tutto il mondo dalla pandemia da coronavirus, l’Economist ha pubblicato alcuni risultati di una ricerca fatta con Google Trends, l’applicazione di Google che mostra l’andamento delle ricerche per parola o gruppi di parole in un dato periodo e in una data area geografica. In particolare, l’Economist ha fatto notare che alcune tendenze del lockdown sono rimaste: per esempio nel mondo sembra esserci molto più interesse di prima per cose come i manubri per il sollevamento di pesi e Strava, una app di tracciamento per gli allenamenti sportivi.
Facendo lo stesso esperimento in Italia, cioè guardando l’andamento delle ricerche di alcune parole e confrontando il periodo che va dai primi di febbraio ai primi di agosto del 2020 con lo stesso periodo del 2019, si notano alcune cose prevedibili ― sì, il lievito ― e altre meno, che potreste provare a giocarvi con chiunque vi accusi di comprare scarpe anche quando non ne avete bisogno. Per capire i grafici di Google Trends bisogna sapere che mostrano solo l’andamento delle ricerche degli utenti su Google, senza fornire dati sulla quantità di ricerche effettuate per una data parola: si va da 100, che è il numero massimo di ricerche fatte nel periodo indicato (potrebbero essere centomila come un milione) e zero, un numero di ricerche abbastanza basso da non essere rilevato dal motore di ricerca. Nella gallery, il blu si riferisce al 2020 e il rosso al 2019.