L’Argentina ha trovato un accordo con i creditori esteri per ristrutturare il proprio debito da 66 miliardi di dollari
Dopo mesi di negoziati, il 4 agosto l’Argentina ha trovato un accordo per la ristrutturazione del suo debito con i creditori esteri, che secondo quanto riporta il giornale argentino El Clarín ammontava a circa 66 miliardi di dollari (poco meno di 56 miliardi di euro).
L’accordo è stato annunciato dal ministero dell’Economia argentino in un comunicato congiunto con i tre grandi consorzi di creditori – il Grupo Ad Hoc de Bonistas Argentinos, il Comité de Acreedores de Argentina e il Grupo de Bonistas del Canje – e altri creditori, che l’hanno definito «un significativo alleggerimento del peso del debito».
Il New York Times ha spiegato che, secondo un funzionario del governo argentino che ha preso parte alle negoziazioni e ha parlato a condizione di restare anonimo, i creditori stranieri verranno pagati 54,8 centesimi di dollaro per ogni dollaro. A fronte del debito non saldato e degli interessi non pagati, l’Argentina emetterà nuovi titoli di stato per ripagare i creditori; gli investitori che avevano titoli in euro e in franchi svizzeri potranno convertirli in titoli in dollari.
Dallo scorso maggio, l’Argentina era tecnicamente in fallimento per non essere stata in grado di pagare i propri debiti: era la nona volta che l’Argentina dichiarava fallimento, la seconda in meno di vent’anni, dopo quella del 2001. Il 4 agosto scadevano i termini per concludere la trattativa; ora, dopo che l’accordo è stato raggiunto, è stata avviata la fase di perfezionamento delle clausole legali.
Il Fondo monetario internazionale ha stimato che l’economia argentina calerà di un ulteriore 10 per cento quest’anno, peggiorando una situazione che era già stata ulteriormente aggravata dalla pandemia da coronavirus e dall’alta inflazione.