Un po’ di numeri e curiosità su questa Serie A
Con 344 giorni passati dalla prima all'ultima giornata, è stato il campionato di calcio italiano più lungo di sempre, tanto per cominciare
La Serie A 2019/2020 è finita domenica sera con la Juventus campione d’Italia, con Inter, Atalanta e Lazio in Champions League, con Roma, Napoli e Milan in Europa League e con Spal, Brescia e Lecce retrocesse in Serie B. Nella prossima stagione due di queste verranno sostituite da Benevento e Crotone, mentre per la terza bisognerà aspettare i playoff della Serie B.
Intanto, questo è tutto quello che questa strana stagione ci ha lasciato:
36
Sono gli Scudetti vinti dalla Juventus in 123 anni di storia, tanti quanti quelli di Inter e Milan messi insieme (18 ciascuna) e più di ogni altra squadra nei cinque maggiori campionati di calcio europei: Bayern Monaco (30), Real Madrid (34), Manchester United (20) e Saint-Étienne (10). Il nono Scudetto consecutivo ottenuto quest’anno supera un altro record che peraltro già apparteneva alla Juventus.
344
I giorni passati dall’inizio alla fine del campionato di Serie A 2019/2020, il più lungo mai disputato in Italia.
1.154
Sono i gol segnati in questo lungo campionato dalle venti squadre, il quarto numero più alto nella storia del campionato italiano. Soltanto nelle stagioni 1949/50 (1.265), 1947/48 (1.200) e 1950/51 (1.192) ne vennero segnati di più.
36
I gol segnati in 37 presenze con la Lazio da Ciro Immobile, capocannoniere della Serie A 2019/20 e miglior marcatore europeo della stagione (cosa che gli darà il trofeo individuale della Scarpa d’Oro). Con l’ultimo gol segnato al Napoli, Immobile ha raggiunto Gonzalo Higuain come miglior marcatore in una singola stagione di Serie A. Tra i suoi 36 gol di quest’anno, 14 sono arrivati su calcio di rigore.
15
Gli assist forniti dal laziale Luis Alberto, miglior assist man di questa Serie A, a cui si aggiungono i 42 passaggi chiave completati in trentasei presenze.
82
L’Inter non terminava un campionato con così tanti punti dalla stagione 2009/2010, quella del triplete vinto con José Mourinho come allenatore. Ha quindi eguagliato il record di punti ottenuti in una singola stagione nell’ultimo decennio. La squadra di Antonio Conte è anche la miglior difesa del campionato con 36 gol subiti, sei in meno della Lazio, seconda miglior difesa della Serie A.
98
Sono i gol segnati dal miglior attacco del campionato, che è quello dell’Atalanta per la seconda stagione consecutiva. I 98 gol (in media 2.58 a partita) sono stati segnati da quattordici diversi giocatori. Quelli che ne hanno segnati di più sono Duvan Zapata (18), Luis Muriel (18), Josip Ilicic (15), Robin Gosens e Mario Pasalic (9).
85
I gol subiti dalla peggior difesa del campionato in 64 anni, quella del Lecce in questa stagione. La squadra di Liverani, tuttavia, con 52 gol segnati è anche la retrocessa più prolifica di sempre.
30
Il Milan è stata la miglior squadra nella ripresa della stagione. Nelle dodici giornate disputate dal 22 giugno al primo agosto ha ottenuto 30 punti (41 se si guarda l’intero girone di ritorno) grazie a nove vittorie, tre pareggi e nessuna sconfitta. Le prestazioni sono valse il rinnovo del contratto all’allenatore Stefano Pioli e anche a Zlatan Ibrahimović, che è diventato anche il giocatore più anziano ad aver segnato almeno dieci gol in una stagione di Serie A.
50
I secondi impiegati dall’interista Danilo D’Ambrosio per segnare il gol più veloce del campionato, a Bergamo nell’ultima giornata di campionato contro l’Atalanta.
23:41
L’orario in cui sono arrivati il gol di Allan in Napoli-Sassuolo del 25 luglio e l’autogol di Francesco Vicari in Spal-Milan del primo luglio. Nessuno aveva mai segnato così tardi nella storia della Serie A.
24
I pali e le traverse colpite dal Napoli su 514 tiri totali effettuati in trentotto giornate di campionato, più di ogni altra squadra. Seconda la Juventus con 22, terze Milan e Roma con 21.
3
Le vittorie del Cagliari nel girone di ritorno, la prima delle quali ottenuta soltanto il 23 giugno. La squadra sarda aveva iniziato la stagione molto bene, ma è peggiorata abbastanza inspiegabilmente nel girone di ritorno, dove anche la sostituzione dell’allenatore Rolando Maran con Walter Zenga è servita a poco. La società sperava di terminare il campionato in una posizione di alta classifica per festeggiare il centenario della fondazione e i cinquant’anni dal suo primo e unico Scudetto; ci riproverà nella prossima stagione con Eusebio Di Francesco.