I messaggi scritti dai giocatori NBA sulle loro maglie
«Uguaglianza», «Black Lives Matter», «Listen to us» e «I Am a Man» sono alcuni di quelli visti nelle prime partite della ripresa del campionato
La NBA è ripartita giovedì notte al Disney World di Orlando, in Florida, dopo 140 giorni di sospensione. Durante questi quattro mesi gli Stati Uniti hanno vissuto non solo la diffusione di una pandemia, ma anche momenti di grande tensione sociale in seguito all’assassinio di George Floyd a Minneapolis. Le manifestazioni di piazza nate per denunciare le violenze della polizia contro i neri e contro le minoranze — degenerate in rivolte sparse in tutto il paese — hanno coinvolto anche molti giocatori di NBA, un campionato in cui l’81 per cento dei giocatori ha almeno un genitore nero. Fra le tante iniziative organizzate, l’ultima riguarda le maglie: prima della ripresa del campionato i giocatori hanno potuto decidere di sostituire il proprio nome con un “messaggio di giustizia sociale” fra quelli messi a disposizione dalla NBA.
Fino a pochi giorni prima della ripartenza 285 giocatori su 350 avevano scelto un messaggio per la propria maglia, mentre 17 avevano deciso di continuare a usare il proprio nome. Fra questi ci sono anche Kawhi Leonard, Paul George, James Harden e LeBron James. Quest’ultimo ha spiegato di non avere bisogno di sfruttare questo momento in particolare per sostenere messaggi e temi a cui già dedica il suo impegno. Per quanto riguarda invece gli italiani in NBA, Marco Belinelli dei San Antonio Spurs e Nicolò Melli dei New Orleans Pelicans hanno scelto di farsi stampare «uguaglianza», mentre Danilo Gallinari degli Oklahoma City Thunder ha scelto «giustizia».