In Ungheria è rimasta poca libertà di stampa
E da qualche giorno ce n'è ancora meno, dopo il licenziamento del direttore dell'ultimo grande giornale indipendente del paese
La scorsa settimana Szabolcs Dull, direttore dell’importante giornale ungherese Index.hu, è stato licenziato per aver parlato delle pressioni esercitate dal governo ungherese sul suo giornale, uno dei pochi ancora indipendenti nel paese. Venerdì oltre 70 membri della redazione hanno dato le dimissioni dopo che il consiglio di amministrazione si era rifiutato di reintegrare Dull nel ruolo di direttore; i giornalisti di Index hanno inoltre accusato il governo di interferire sulla libertà di stampa e minare il futuro dei media indipendenti.
Per esempio Zoltán Varga, proprietario del giornale online 24.hu, che è il principale concorrente di Index, ha detto che il governo ungherese sta cercando di screditare la sua società di media, la Central Media Group (Central Médiacsoport).
Nell’ultimo decennio il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha progressivamente adottato politiche sempre più autoritarie, tra le altre cose prendendo il controllo dei media indipendenti del paese. A poco a poco, circa 500 società di media, tra cui portali online, giornali locali, radio e canali televisivi, sono state raggruppate in una fondazione. Secondo Varga, lo scopo della fondazione sarebbe di fare propaganda in favore del governo.
Lo scorso marzo, il parlamento ungherese aveva approvato una legge che consentiva al governo di approvare leggi al posto del parlamento senza limiti di tempo, e che peraltro imponeva il carcere per chi diffondeva notizie considerate false – poi revocata a metà giugno.
BBC ha segnalato che i media pubblici ungheresi «hanno smesso di fingere di essere imparziali già da molto tempo», e Reporter Senza Frontiere ha inserito il paese all’89esimo posto su 180 per libertà di stampa. Sempre venerdì, a Budapest c’è stata una manifestazione in sostegno dei giornalisti di Index.