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  • Lunedì 27 luglio 2020

La bara di John Lewis sul ponte di Selma

Come parte del suo corteo funebre, per ricordare la storica manifestazione pacifica del 1965 repressa violentemente dalla polizia dell'Alabama

Il passaggio del feretro di John Lewis sull'Edmund Pettus Bridge di Selma, 26 luglio 2020
(EPA/ERIK S. LESSER/ansa)
Il passaggio del feretro di John Lewis sull'Edmund Pettus Bridge di Selma, 26 luglio 2020 (EPA/ERIK S. LESSER/ansa)

Domenica 26 luglio la bara di John Lewis, uno dei principali esponenti del movimento statunitense per i diritti civili nella metà del Novecento, ha attraversato – su un carro trainato da due cavalli – il ponte Edmund Pettus di Selma, in Alabama. Il passaggio è stato organizzato per ricordare la manifestazione pacifica (ma nonostante questo repressa con grande violenza dalla polizia) che su quel ponte passò il 7 marzo 1965 e che era stata promossa proprio da Lewis, che fu picchiato dagli agenti che gli fratturarono il cranio. La manifestazione divenne un momento di svolta nella lotta per i diritti civili dei neri americani, e come ha detto al New York Times un uomo che ci è andato per rendere omaggio a Lewis, «fu importante tanto quanto la battaglia di Gettysburg, solo che a Selma solo una delle due parti era armata».

Lewis, morto il 17 luglio, era nato nel 1940 a Troy, in Alabama, ed è stato uno dei cosiddetti “Big Six”, cioè le sei persone che tra gli anni Cinquanta e Sessanta guidarono il movimento per i diritti civili degli afroamericani. Era anche di gran lunga il più giovane dei sei – all’epoca era uno studente ventenne, mentre gli altri avevano tra i quaranta e i cinquant’anni – ed era l’unico ancora in vita.

Fu uno dei primi “Freedom Riders”, gli attivisti che viaggiavano sugli autobus insieme ai bianchi per contestare la segregazione; fu picchiato e arrestato moltissime volte e rischiò di morire nel 1961, quando fu pestato a Montgomery, in Alabama, e dopo gli eventi di Selma contribuì a organizzare la marcia su Washington che si concluse col famoso discorso «I have a dream» di Martin Luther King.

Dal 1986 Lewis era deputato della Georgia per il Partito Democratico, sempre rieletto ogni due anni. Il giorno del primo insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca, nel gennaio del 2009, Lewis ricevette un biglietto dalla persona che stava per prestare giuramento e diventare il primo presidente nero della storia degli Stati Uniti. Quel biglietto diceva semplicemente: «Because of you, John».

Il passaggio sul ponte di Selma è stato parte di un lungo corteo funebre organizzato per ripercorrere la vita di Lewis: è infatti partito da Troy, la città dell’Alabama in cui era cresciuto, e nei prossimi giorni andrà a Washington, dove Lewis ha svolto la sua attività di deputato, e infine ad Atlanta, dove era stato negli ultimi anni. Durante la sua vita Lewis era tornato più volte a Selma e nel 2015, per il cinquantesimo anniversario da quella storica marcia, disse: «Torniamo a Selma per ricordarci, torniamo a Selma per essere ispirati».

– Leggi anche: Storia degli scontri di Selma