La Corea del Sud ha smentito che il disertore tornato in Corea del Nord sia positivo al coronavirus
La Corea del Sud ha smentito che l’uomo che la Corea del Nord il 25 luglio aveva annunciato come primo caso di coronavirus nel paese sia realmente positivo al virus. Secondo quanto aveva riportato l’agenzia di stampa governativa KCNA, il sospetto positivo sarebbe stato un uomo nordcoreano che alcuni anni fa era scappato in Corea del Sud e che di recente era rientrato nel paese di nascosto, arrivando nella città di Kaesong, a ridosso del confine. Le autorità nordcoreane avevano eseguito diversi test per il coronavirus e avevano messo in isolamento la persona sospettata di essere malata e tutti i suoi contatti più stretti.
Secondo quanto ha scritto l’agenzia Yonhap, Yoon Tae-ho, un alto funzionario sanitario sudcoreano, ha dichiarato che «la persona non è stata registrata come un paziente COVID-19, né è stata classificata come una persona entrata in contatto con positivi al virus». Yoon Tae-ho ha dichiarato inoltre che sono stati effettuati i test su due persone che erano state in stretto contatto con il presunto disertore ed entrambi erano risultati negativi.
– Leggi anche: La Corea del Nord dice di non avere casi di coronavirus, bisogna crederci?
Sabato il leader nordcoreano Kim Jong-un aveva convocato una riunione dell’Ufficio Politico del Partito dei Lavoratori e aveva ammesso la possibilità che il coronavirus fosse arrivato nel paese. L’agenzia KCNA, che aveva dato la notizia, non aveva comunque scritto esplicitamente che il caso di coronavirus a Kaesong fosse stato confermato.