Trump ha detto che gli capita di pentirsi dei suoi tweet
E che però sono i retweet a metterlo davvero nei guai
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha raccontato che gli capita di pentirsi dei propri tweet. Lo ha fatto durante un’intervista leggera con David Portnoy, il fondatore di Barstool Sports, un sito di intrattenimento che si occupa prevalentemente di sport e di cultura pop. «Le capita mai di pubblicare un tweet e poi svegliarsi la mattina dopo e dire: argh, vorrei non averlo pubblicato?», ha chiesto Portnoy. «Spesso, spessissimo», ha risposto Trump. Che ha aggiunto:
Ai vecchi tempi scrivevi una lettera e dicevi, questa è una gran lettera, poi la mettevi sulla scrivania, ci tornavi il giorno dopo e ti dicevi: sono contento di non averla spedita.
Ma non lo puoi fare con i tweet, no? Li pubblichi al volo, sei soddisfattissimo, poi cominci a ricevere telefonate con la gente che ti chiede: Ma hai veramente scritto quella roba? E io dico: cosa c’è di sbagliato in quel tweet? E poi scopri che sono un sacco di cose.
Dal minuto 2.29:
(PART 2) – @realDonaldTrump @WhiteHouse pic.twitter.com/O8G9JPwGR3
— Dave Portnoy (@stoolpresidente) July 24, 2020
Infine Trump ha dichiarato che a creargli problemi non sono tanto i tweet che scrive personalmente, ma quelli che riprende (retwitta) da altri account, spiegando che non sempre controlla chi li ha pubblicati.
Non sono i tweet, sono i retweet che ti mettono nei guai. […]
Sai, a volte vedi una cosa che sembra buona, non approfondisci di più e non sai cosa c’è nell’immagine profilo, che è una miniatura e certe volte non la ingrandisci, non vai a vederla. Insomma, ho capito che sono quasi sempre i retweet che ti mettono nei guai.
Trump è noto per un uso molto spregiudicato e poco “presidenziale” del suo account Twitter: i suoi tweet in moltissimi casi contengono frasi sensazionalistiche, insulti, notizie false, insinuazioni senza fondamento e istigazioni alla violenza, al punto che Twitter ha cominciato a segnalarli come fuorvianti. E i suoi retweet sono anche più discussi e problematici (solo negli ultimi giorni, per esempio, Trump ha retwittato un video di suoi sostenitori che urlavano “White power” e un tweet che definiva Hillary Clinton “una zoccola”).
Ogni giorno, però, tweet e retweet vengono letti da milioni di persone (al momento ha 84 milioni di follower) e vengono ripresi dai giornali, letti durante i notiziari televisivi e tradotti in altri paesi.
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