Un allagamento ha salvato il seggio di un parlamentare del M5S
Al termine di una bizzarra vicenda è stato deciso che Sebastiano Cubeddu continuerà a essere deputato
Il 14 luglio la Camera ha deciso che Sebastiano Cubeddu, eletto nel 2018 con il Movimento 5 Stelle in un collegio uninominale del Lazio, continuerà a essere deputato. La sua elezione era stata contestata dalla Lega in quanto avvenuta con un margine ristrettissimo e in seggi con tante schede nulle e bianche, dopo che alcune di quelle schede bianche e nulle erano state ricontate evidenziando alcuni errori. Altre schede che sarebbe stato necessario controllare e ricontare, conservate presso il Tribunale di Tivoli, sono state però «ridotte in poltiglia inconsultabile» a seguito di un allagamento.
Cubeddu, avvocato del lavoro di 54 anni, alle elezioni del 2018 era stato eletto nel collegio elettorale uninominale Lazio 1 – 12: uno degli oltre 200 collegi per la Camera in cui ogni partito o coalizione poteva presentare un solo candidato, e in cui vinceva chi prendeva anche solo un voto in più degli altri. In quel collegio i due principali sfidanti furono Cubeddu e Barbara Saltamartini, che dopo un passato tra diversi partiti di destra e centrodestra (MSI, AN, Pdl e NCD) era candidata con la Lega. Cubeddu ottenne il 36,98 per cento dei voti, Saltamartini il 36,96: 55.360 voti contro 55.341 (siti e giornali diversi riportano risultati leggermente diversi, questi sono quelli ancora disponibili sul sito del ministero dell’Interno).
Alla fine divenne deputata anche Saltamartini, perché grazie alle piuttosto complicate regole del sistema elettorale era stata candidata anche in un collegio plurinominale, in cui a ricevere voti era stato il suo partito (con lei in lista) e non lei in quanto unica candidata.
Saltamartini aveva comunque deciso di far ricorso alla Giunta delle elezioni della Camera, che verifica la regolarità dell’elezione dei deputati. Se lei fosse stata considerata eletta nel collegio uninominale, il suo posto ottenuto grazie al collegio plurinominale sarebbe andato non al candidato del M5S ma a Fabio Forte, un altro esponente di centrodestra. Come ha spiegato Nicoletta Cottone sul Sole 24 Ore, Saltamartini lo fece «alla luce di moltissime schede conteggiate come bianche (2.151) e nulle (2.773)».
Sempre Cottone ha scritto che «con pazienza» la Giunta aveva quindi «riesaminato i verbali di tutti i seggi» e deciso di «ricontrollare le schede bianche e nulle» (quelle su cui in genere è più probabile possano essere errori) da cui emerse che in effetti Saltamartini «aveva ottenuto 115 voti più di Cubeddu».
Con quelle premesse, la Giunta delle elezioni decise dunque di ricontrollare anche altre schede non nulle e non bianche, partendo da un campione del 10 per cento. Chiese quindi al Tribunale di Tivoli di poterle avere, venendo però a sapere da una lettera del presidente di quel tribunale che le schede valide erano «ridotte in poltiglia inconsultabile». Alcuni giornali, compreso il Sole 24 Ore, hanno parlato espressamente dell’allagamento di una toilette; ma la lettera, citata in un documento della Giunta del febbraio 2020, è più generica:
«Con riferimento alla richiesta in oggetto, dopo aver disposto tutte le necessarie ricerche (della ricezione delle buste per quelle elezioni si occupò l’allora Dirigente amministrativo) mi duole non poter mettere a disposizione il relativo materiale. Infatti, è risultato che le buste qui affluite erano state sì opportunamente ricoverate in un locale chiuso (il Tribunale è privo di locali archivio nel Palazzo), ma una copiosa perdita di acqua verificatasi nell’aprile 2019 ha reso il relativo materiale cartaceo una “poltiglia inconsultabile”, eliminato poi per ragioni di sicurezza ed igiene assieme ad altro materiale attinente a diverse consultazioni elettorali (questo già depositato nel cortile del Palazzo)»
La lettera aggiungeva inoltre:
«Faccio presente che (come più volte evidenziato nelle sedi competenti) l’assenza di un adeguato archivio e il vincolo architettonico esistente nel Palazzo, assieme alla funzione che vi si svolge (con quotidiano afflusso di pubblico), rende qui pressoché impossibile la idonea conservazione del materiale elettorale. Riprova ne è la circostanza che per le elezioni del maggio 2019 ci è stato eccezionalmente concesso dal Ministero il noleggio di due containers in Comune di Guidonia Montecelio fino a maggio p.v.»
Per via di una «copiosa perdita d’acqua», quindi, era impossibile ricontrollare quelle schede.
Dopo la lettera dal Tribunale di Tivoli si sono espresse prima la Giunta e poi l’intera Camera, che con 272 voti contro 208 ha deciso di considerare legittima l’elezione di Cubeddu, per l’impossibilità di fare ulteriori verifiche e accertare eventualmente il contrario. I voti contrari alla conferma di Cubeddu come deputato erano stati soprattutto quelli del centrodestra.
Oltre che dai giornali, l’intera vicenda è stata riassunta – in modo alquanto verboso – da un intervento in aula della deputata del M5S Rina De Lorenzo, che fa parte della Giunta delle elezioni, presieduta da Roberto Giachetti.