Le notizie di martedì sul coronavirus in Italia
Sono stati registrati 114 nuovi casi di contagio e 17 morti. I pazienti ricoverati in terapia intensiva scendono a 60
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati comunicati dal ministero della Salute 114 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 243.344 I morti totali registrati sono 34.984, 17 in più rispetto a ieri. Le persone attualmente ricoverate per la COVID-19 nei reparti di terapia intensiva sono 60 (ieri erano 65) e quelle in altri reparti sono 777 (ieri erano 768); le persone testate nelle ultime 24 ore sono state 24.222, per un totale di circa 3,6 milioni.
In Lombardia sono stati registrati 30 nuovi casi di contagio, il numero più basso da quando è iniziata la rilevazione, per un totale di più di 95mila casi totali, e i dati lombardi continuano comunque a essere i peggiori in Italia: le altre regioni con il maggior incremento del numero di casi confermati oggi sono Veneto (19), Lazio (18), Sicilia (15) e Emilia-Romagna (13). Ci sono sette regioni senza nemmeno un nuovo caso: Valle d’Aosta, Molise, Basilicata, Campania, Puglia, Umbria e Calabria oltre alla provincia autonoma di Trento.
Questi, comunque, sono numeri da prendere con estrema cautela: in Italia, così come in moltissimi altri paesi del mondo, il numero dei casi positivi accertati comprende solo le persone che sono risultate positive al tampone, ma non le centinaia di migliaia di persone che hanno contratto il virus e non hanno mai fatto il test, e che quindi non sono mai rientrate nei conteggi ufficiali. Un discorso simile si deve fare per il numero dei morti, e anche il numero dei guariti e dimessi deve essere preso con le molle (qui c’è la spiegazione lunga sui numeri e sulle necessarie prudenze da avere nell’interpretarli).
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Le altre notizie di oggi
Il ministro della Salute Roberto Speranza, riferendo in Senato, ha confermato che il governo confermerà le misure di contenimento dell’epidemia da coronavirus previste dall’ultimo provvedimento dell’11 giugno e che verranno prorogate fino al 31 luglio. Il governo approverà un nuovo Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che confermerà l’obbligo dell’uso della mascherina nei luoghi chiusi, e in tutte le situazioni in cui non è possibile rispettare la distanza di un metro, e il rispetto dei protocolli di sicurezza all’interno delle attività commerciali e produttive.
Inoltre fino alla fine del mese di luglio saranno ancora vietati gli assembramenti, ci sarà l’obbligo della misurazione della temperatura all’ingresso dei centri commerciali e sarà punito penalmente chi violi la quarantena obbligatoria. Speranza ha detto che nel nuovo decreto sarà inserita anche la proroga del divieto d’ingresso per chi ha soggiornato negli ultimi 14 giorni in 13 paesi (Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia ed Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana) previsto da un’ordinanza firmata dallo stesso ministro della Salute lo scorso 10 luglio. Speranza in Senato ha detto inoltre che nessuna decisione è stata ancora presa sulla proroga dello stato di emergenza.
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Dopo i test effettuati dal personale sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Ragusa, in Sicilia, sul gruppo di 60 migranti arrivati ieri a Pozzallo 11 sono risultati positivi al coronavirus. Sono tutti asintomatici e sono stati isolati in una struttura indicata dalla prefettura del capoluogo. Prima di effettuare i tamponi i sanitari dell’Asp hanno eseguito sui migranti i test sierologici da cui sono emersi 19 soggetti individuati come “potenzialmente contagiati”. Intanto la regione Sicilia ha inviato mille tamponi e test sierologici a Lampedusa per velocizzare i test sui possibili migranti in arrivo sull’isola.
I 13 migranti positivi al virus che ieri erano stati trasferiti in una struttura di Amantea (in provincia di Cosenza, in Calabria) dopo l’arrivo, sabato scorso, a Roccella Ionica (in provincia di Reggio Calabria), saranno trasportati oggi all’ospedale militare Celio di Roma. Si tratta di 13 dei 70 cittadini bengalesi che erano stati smistati in vari comuni calabresi dopo lo sbarco, causando alcune proteste fra la popolazione locale. Quelli trasferiti ad Amantea erano 24, tra i quali i 13 positivi: per protestare contro il loro arrivo alcuni abitanti di Amantea domenica scorsa avevano bloccato la statale 18 minacciando di ripetere il gesto se non fossero stati trasferiti. Gli altri 11 migranti negativi ai test rimarranno per ora ad Amantea.
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