8 vacanze all’aria aperta in Toscana
Senza dover prendere l'aereo e finire in mezzo ad "assembramenti", tra percorsi da fare a piedi, in bici e in kayak, stazioni termali e riserve naturali
Quest’anno, con tutto quello che è successo a causa della pandemia da coronavirus, molte persone hanno scartato dalle possibili destinazioni vacanziere i posti raggiungibili solo in aereo. Per molti più italiani del solito sarà dunque l’anno delle vacanze in Italia: una buona occasione per rivedere – o scoprire per la prima volta – città, spiagge e montagne vicine a casa. Un’altra cosa che molti vorrebbero evitare quest’estate sono gli assembramenti, come ormai ci siamo abituati a chiamare i gruppi di persone in luoghi affollati, motivo per cui molte persone stanno progettando soggiorni estivi in mezzo alla natura.
La Toscana offre destinazioni di ogni genere (mare, montagna e città d’arte, ma anche paesaggi collinari, stazioni termali, riserve naturali e cantine) e risponde a entrambe le esigenze. Già da anni, in particolare, è diventata una meta apprezzata per fare escursioni a piedi, in bicicletta (anche con pedalata assistita) e a cavallo. Molte di queste escursioni avvengono lungo le vie che un tempo collegavano destinazioni di pellegrinaggi religiosi distanti fra loro e che venivano percorse a piedi. Oggi questi cammini vengono fatti anche da chi non ha motivazioni religiose, ma vuole fare attività fisica in mezzo alla natura e scoprire borghi e scorci nascosti. Le possibili mete sono tantissime.
Trekking e passeggiate nell’Appennino
Le montagne dell’Appennino, che separano la Toscana dalle regioni confinanti e che possono arrivare fino a 2mila metri, sono luoghi molto adatti a chi vuole fare passeggiate e trekking. Si può partire dagli impianti di risalita dell’Abetone o della Doganaccia, due località nella zona di Pistoia che d’inverno sono attrezzate con impianti sciistici e d’estate sono aperte per chi vuole camminare. Sempre per chi ama le altitudini, in Toscana ci sono le Alpi Apuane, una catena montuosa vicina alla costa a nord di Lucca, con una roccia particolarmente aspra e un aspetto che ricorda quello delle Dolomiti: è da lì che viene estratto il marmo di Carrara, noto in tutto il mondo. Tra le altre cose, sulle Apuane si può visitare la riserva naturale protetta dell’Orrido di Botri, una profonda gola calcarea scavata dall’acqua nella roccia.
Scendendo un po’ di quota, sull’Appennino pistoiese, si può esplorare la Svizzera Pesciatina, o “Valleriana”, e i suoi castelli: all’ingresso si incontra il paese di Pietrabuona, dove si possono visitare un’antica cartiera, il museo della carta e diverse chiese medievali, e continuando si incontrano altri paesi arroccati come Medicina, Fibbialla e Aramo, solo per citarne alcuni. Dove l’Appennino diventa fiorentino, c’è la valle del Mugello che ha una rete escursionistica molto articolata e affascinante soprattutto per chi ama i boschi: è adatta sia a chi si muove a piedi, che a chi va in bicicletta.
Il Parco Nazionale delle Foreste casentinesi
Nel Casentino, una delle vallate della provincia di Arezzo, si snodano diversi itinerari che percorrono crinali e attraversano il Parco Nazionale delle Foreste casentinesi, creato nel 1993 tra Toscana e Romagna.
Il Sentiero delle Foreste sacre in particolare è consigliato a chi vuole passare una settimana intera immerso nella vegetazione e lontano dai centri abitati. Ci sono sette tappe che portano da Lago di Ponte di Tredozio a La Verna. Facendo questo o altri sentieri ci si avvicina alla riserva di Sasso Fratino, la prima “riserva naturale integrale” italiana: cioè la prima zona naturale protetta in cui era vietata alcuna attività umana fatta eccezione per quelle legate alla ricerca scientifica; anche se un albero cade non viene rimosso. Tra i siti da visitare all’interno del parco ci sono la cittadella monastica sulla rupe del Monte della Verna, dove San Francesco trascorse parte della sua vita.
La zona del Casentino è divisa da quella del Valdarno superiore dal Pratomagno, un monte noto per il panorama che si può vedere dalla sua vetta. A meno di un’ora di macchina c’è un’altra meta interessante per gli amanti della natura e cioè l’albero più alto d’Italia: un abete di Douglas da 62 metri che cresce nella foresta di Vallombrosa.
La Maremma e l’isola d’Elba
Per chi vuole avvicinarsi al mare, c’è la Maremma che offre itinerari per fare trekking nella vegetazione mediterranea, tra alte scogliere sul mare, e sentieri che sbucano sulla spiaggia. Per esempio il parco naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli è un’area naturale protetta molto ampia in cui si possono organizzare visite guidate a piedi o in bici, ma anche su cavalli e carrozze. Oppure, c’è sempre la possibilità di lasciare la terraferma e andare all’Isola d’Elba in mezz’ora di traghetto da Piombino. Qui si può fare la Grande Traversata Elbana, un percorso escursionistico che attraversa l’isola e tocca la vetta del monte Capanne, da cui si vedono tutte le isole dell’arcipelago.
Il Chianti e il Monte Amiata
Le colline senesi, dal Chianti alle Crete, dalla Valdelsa alla Val d’Orcia, sono il luogo ideale per chi vuole alternare giornate di trekking e visite enogastronomiche alle numerose cantine della zona. Il Chianti soprattutto, e cioè l’area compresa tra Firenze e Siena, è conosciuto per la produzione dell’omonimo vino, uno dei più famosi al mondo. Un po’ più a sud, per chi vuole fare una giornata di trekking intenso, c’è un percorso da 30 chilometri che gira attorno all’antico vulcano Monte Amiata.
Le terme
Per rilassarsi tra una giornata di trekking e un’altra sull’Appennino pistoiese, scendendo qualche chilometro a valle si incontra la famosa stazione termale di Montecatini. L’acqua termale proviene da fonti naturali e le vasche sono all’interno di palazzi storici di grande valore artistico, circondati da un parco. Un’altra stazione termale dove fermarsi per una pausa dal trekking sono le terme di Petriolo, in provincia di Siena: le vasche sono all’aperto e in mezzo alla natura, con l’acqua che sgorga dalla sorgente a una temperatura di circa 43 gradi e il caratteristico odore di zolfo.
Più a sud, in provincia di Grosseto, si trovano le famose terme di Saturnia, con le cascate del Mulino e le cascate del Gorello. Sono luoghi meta di turismo termale sin dai tempi degli etruschi. Proprio per questo però può darsi che non siano la meta più adatta per evitare gli assembramenti.
In bicicletta sulle strade bianche
Per chi ha la passione dei cosiddetti “single track“, e cioè percorsi molto stretti da percorrere in mountain bike, in Toscana trova diverse zone boschive dove praticarlo. Lungo tutto l’Appennino, dalla Lunigiana alla Garfagnana, dal Mugello al Casentino, si incontrano numerosi sentieri per chi pratica questo tipo di sport e alcuni arrivano fino a 1800 metri di altitudine. Altri single track si trovano anche più a nord, sulle Alpi Apuane, a due passi dalla riviera della Versilia e più a sud, sulla costa dell’alta Maremma.
Agli amanti del ciclismo su strada invece sono consigliate le “strade bianche”, e cioè i tipici sentieri sterrati toscani che uniscono borghi, vigneti e colline, che si snodano dal Chianti alle Crete Senesi, dalla Val di Merse e Val d’Elsa alla Val d’Orcia. Tra i sentieri più affascinanti di questo tipo c’è il percorso dell’Eroica: è una manifestazione cicloturistica che si tiene ogni anno a ottobre, molto particolare perché viene fatta con bici e abbigliamento d’epoca. Il percorso si può fare in bicicletta in qualsiasi momento dell’anno, è lungo 210 chilometri e attraversa il territorio senese su strade asfaltate e sterrate, con un dislivello di 3.800 metri.
Un’altra opzione per chi non vuole rinunciare al mare, è quella di approfittare delle piste ciclabili che percorrono la costa toscana: tra le più belle ci sono quelle della Versilia, della Costa degli Etruschi e dell’Argentario, verso il Lazio.
Le vie antiche
Ogni anno migliaia di italiani si recano in Spagna per percorrere a piedi il Cammino di Santiago de Compostela, forse senza sapere che anche in Italia esistono molte antiche strade usate un tempo dai pellegrini religiosi, che si sono conservate fino a oggi. La più importante di queste è il tratto toscano della Via Francigena, che un tempo era percorsa da Canterbury o dalla Francia, da cui il nome, fino a Roma e poi alla Puglia, dove ci si imbarcava per le Crociate. Scende dal colle del Gran San Bernardo ed entra in Toscana al passo della Cisa per proseguire fino a Roma. Nella sola Toscana attraversa 38 comuni ed è lungo circa 380 chilometri, che si possono percorrere in 15 tappe. A segnare l’inizio del tratto toscano a Pontremoli c’è un grosso arco di legno con incise le parole “Porta Toscana della Francigena”.
Anche le vie che un tempo attraversavano l’Appennino sono state recuperate e sono ancora oggi percorribili e piedi; la più frequentata è sicuramente la Via degli Dei che collega Firenze a Bologna attraverso un lungo trekking tra le montagne e i boschi del Mugello. È un’antica strada etrusca, successivamente usata dai romani per scopi militari, anche se lungo il cammino non sono rimasti resti di quelle epoche.
Un’altra via molto apprezzata è la Via della Lana e della Seta, un percorso transappenninico che collega Prato, storica città della lavorazione della lana, a Bologna, dove l’attività manifatturiera girava in gran parte attorno alla seta. Questa via è anche una “via dell’acqua”, e infatti lungo il percorso si possono osservare gli impianti idraulici, le chiuse e gli antichi condotti che storicamente trasportavano l’acqua necessaria alle lavorazioni tessili. Percorrendo una ventina (o poco più) di chilometri al giorno si può fare tutta la via in sei giorni: in mezzo si incontrano borghi antichi che offrono ospitalità e ristoro ai “pellegrini”.
Oltre alle vie più note ce ne sono altre più piccole e meno conosciute: la Via di Francesco, che parte dal Santuario della Verna, la Via del Volto Santo, che da Pontremoli scende attraversando la Lunigiana e la Garfagnana fino ad arrivare al duomo di Lucca, e poi la Via Romea, la Via Ghibellina, la Via Clodia e la Via del Sale.
Sport d’acqua dalla Garfagnana all’Argentario
Considerando anche le isole, in Toscana ci sono più di 600 chilometri di costa, ai quali vanno aggiunti i numerosi torrenti e fiumi che scorrono tra le rocce di Alpi e Appennini. Per chi vuole provare l’esperienza della barca a vela, nei porticcioli della costa si trovano quasi sempre circoli velici e singoli skipper disponibili a organizzare lezioni o gite di un giorno (per più giorni conviene prenotare con anticipo). Chi invece vuole fare surf, windsurf e kitesurf (cioè quello che si fa trainati da un aquilone) nelle località di mare troverà facilmente centri sportivi specializzati.
Nelle zone della Garfagnana, della Lunigiana, delle montagne pistoiesi e del Casentino si può fare rafting nei torrenti più ripidi e stand up paddle (SUP), cioè quella variante del surf in cui si sta in piedi su una tavola e ci si sposta con una pagaia, sui corsi d’acqua meno agitati. Nella zona della Garfagnana in generale si trovano anche diversi “parchi avventura” con carrucole, ostacoli e percorsi sospesi fra gli alberi per adulti e bambini, a seconda della difficoltà.
In tutta la regione ci sono zone dove è possibile andare in kayak e canoa, sia che lo si faccia per la prima volta, sia che si cerchino correnti più difficili e percorsi più avventurosi. Il paesaggio delle Alpi Apuane è molto adatto al canyoning, quell’attività che viene praticata in montagna e consiste nella discesa a piedi dei torrenti che scorrono nei canali rocciosi, senza l’ausilio di canoe, kayak o gommoni.
Per chi vuole fare immersioni, ci sono alcune zone della costa dove il mare è particolarmente limpido e i fondali sono particolarmente belli: il promontorio dell’Argentario è una delle mete preferite dai sub, come anche l’isola d’Elba e l’isola di Cerboli in provincia di Livorno.
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