Bill Gates dice che i vaccini per il coronavirus non vanno dati a chi offre di più
Altrimenti «avremo una pandemia più lunga e ingiusta»
Bill Gates, importante filantropo statunitense e fondatore di Microsoft, ha detto durante un incontro organizzato sabato dalla International AIDS Society:
«Se i farmaci e i vaccini vanno semplicemente a chi paga di più, anziché alle persone e ai posti che ne hanno più bisogno, avremo una pandemia più lunga e ingiusta»
Gates – che con la sua enorme fondazione benefica è tra le altre cose il terzo finanziatore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – ha aggiunto che «i leader devono prendere decisioni difficili e distribuirlo in modo equo, non soltanto seguendo fattori decisi dal mercato» e ha invitato a prendere come esempio il Fondo globale per la lotta contro AIDS, tubercolosi e malaria, fondato nel 2002, e il President’s Emergency Plan For AIDS Relief, un programma fondato nel 2003 dal presidente americano George W. Bush, che investe in ricerca, prevenzione e trattamenti contro l’HIV e l’AIDS in tutto il mondo.
Attualmente ci sono almeno 200 vaccini in fase di sviluppo e una ventina di questi ha già raggiunto la fase dei test clinici, che comunque richiede svariati mesi per essere completata. Entro la fine dell’estate saranno avviati i primi test su larga scala per verificare sicurezza ed efficacia dei vaccini più promettenti, mettendo a confronto i tassi di infezione tra chi riceve il vaccino e chi riceve un placebo (una sostanza che non fa nulla).
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Secondo i più ottimisti un vaccino potrebbe essere pronto entro la prossima primavera, ma non è noto con quali livelli di efficacia. Molto dipenderà inoltre dalla capacità o meno del nostro sistema immunitario di sviluppare e mantenere difese nel tempo contro il coronavirus, cosa che non è ancora completamente chiara.
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