La vendita del Ritz di Londra e le liti nella famiglia Barclay
Attorno al prestigioso hotel londinese appena venduto ruotano le vicende di una ricca famiglia i cui membri sono in lotta fra loro
Lo scorso marzo, nel pieno della diffusione del coronavirus in Europa, lo storico hotel Ritz di Londra è stato venduto: ancora oggi non si sa però con esattezza a chi – si parla di un fondo qatariota — e non si sa nemmeno esattamente per quanti soldi. In 114 anni di storia il Ritz ha cambiato proprietà soltanto tre volte: l’ultima potrebbe essere stata causata dalle liti interne che da tempo dividono la ricca e riservata famiglia Barclay tra i due capostipiti, i gemelli David e Frederick, un tempo considerati profondamente uniti e oggi in causa fra di loro per il controllo delle attività familiari, tra eredità e casi di spionaggio.
Secondo fonti vicine ai Barclay sentite dal Times, i rapporti tra i due gemelli ottantaquattrenni – il cui patrimonio complessivo è stimato in oltre 8 miliardi di dollari – si sarebbero complicati per gli sviluppi della spartizione del gruppo decisa trent’anni fa, la quale avrebbe lasciato la figlia di Frederick, Amanda, di 42 anni, con solo un quarto di proprietà: una posizione di netta minoranza rispetto ai tre figli di David, allora dettata dal confronto numerico tra le due famiglie e dal ruolo secondario assunto da Frederick nella gestione degli affari.
Negli ultimi mesi la famiglia più numerosa di David ha accusato lo zio Frederick di «giocare sporco» nel tentativo di convincere i tre nipoti a comprare le quote in possesso di Amanda, per tirarla fuori da una isolata posizione di minoranza in cambio di una parte del patrimonio. Non si conoscono le posizioni di Aidan, Howard e Alistair – i tre figli di David, rispettivamente di 64, 60 e 30 anni – su questa operazione, tuttavia è ritenuta al momento complicata per il cattivo momento delle attività di famiglia, le quali comprendono anche la proprietà del quotidiano conservatore Daily Telegraph.
David e Frederick Barclay, cresciuti a Londra durante i bombardamenti nazisti nella Seconda guerra mondiale e successivamente sfollati nelle campagne circostanti, iniziarono a muoversi nel settore alberghiero dopo aver acquistato a basso costo delle proprietà londinesi poi convertite in hotel grazie ai proventi delle loro varie mansioni artigianali svolte in precedenza. Dal settore alberghiero entrarono poi in quello immobiliare, trovando una serie di investimenti di successo che nel 1995 permisero loro di comprare l’hotel più prestigioso di Londra, il Ritz, e nel 1993 di costruire un castello a Brecqhou, una delle isole nel Canale della Manica.
Negli anni Novanta i gemelli Barclay stabilirono in anticipo a chi lasciare il controllo delle loro attività, ma quell’accordo è stato recentemente contestato da Frederick, il cui avvocato sostiene che all’epoca abbia ceduto una parte di quello che gli sarebbe spettato perché condizionato dalla malattia con cui il fratello era alle prese. A peggiorare la situazione e a dare inizio, lo scorso giugno, a una causa legale (Barclay contro Barclay) è stata però la registrazione dell’intrusione di Alistair, il figlio più giovane di David, nell’appartamento del Ritz dove Frederick era solito passare del tempo e discutere con la figlia. Nelle riprese Alistair avrebbe sostituito la memoria di un registratore nascosto dentro una presa elettrica: secondo l’accusa, il dispositivo avrebbe registrato mesi di conversazioni.
Nel frattempo il Daily Telegraph segue l’andamento negativo della maggior parte della stampa britannica, mentre la società di servizi di consegna Yodel di proprietà della famiglia dal 2008 ha registrato una perdita di 145 milioni di dollari nel 2018 e le previsioni continuano a essere negative.