Le notizie di sabato sul coronavirus in Italia
La Protezione Civile ha comunicato 188 nuovi contagi accertati e sette morti
Sabato la Protezione Civile ha comunicato che i nuovi casi di contagio da coronavirus registrati nelle ultime 24 ore sono stati 188, con 7 decessi. Sono due in più i malati ricoverati in terapia intensiva, mentre le persone testate sono aumentate di 25.449 rispetto a ieri. In totale, il bilancio ufficiale dei morti in Italia è di 34.945, con 242.827 contagi accertati.
La Lombardia ha fatto registrare 67 nuovi contagi e 4 morti. Le regioni in cui sono aumentati di più i contagi nelle ultime 24 ore sono l’Emilia-Romagna con 47, il Lazio con 19, il Veneto con 10 e il Piemonte con 9. Umbria, Sardegna, Valle d’Aosta e Molise non hanno registrato nessun nuovo contagio. Le province in cui l’aumento dei casi di contagio nelle ultime 24 ore è stato più alto sono Brescia (26), Bologna (20), Milano (16), Roma (12).
Questi, comunque, sono numeri da prendere con estrema cautela: in Italia, così come in moltissimi altri paesi del mondo, il numero dei casi positivi accertati comprende solo le persone che sono risultate positive al tampone, ma non le centinaia di migliaia di persone che hanno contratto il virus e non hanno mai fatto il test, e che quindi non sono mai rientrate nei conteggi ufficiali. Un discorso simile si deve fare per il numero dei morti, e anche il numero dei guariti e dimessi deve essere preso con le molle (qui c’è la spiegazione lunga sui numeri e sulle necessarie prudenze da avere nell’interpretarli).
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Le altre notizie di oggi
Da ieri si parla con una certa agitazione della proroga dello stato di emergenza, anticipata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Non è ancora certa, e Conte ha detto che vorrebbe far passare la decisione dal Parlamento: ma è in realtà piuttosto scontata, in quanto lo stato di emergenza è uno strumento giuridico molto importante per gestire un’epidemia come quella in corso. La necessità di prorogarlo dipende dal fatto che ha una durata di sei mesi, ed era stato originariamente dichiarato il 31 gennaio (quindi tre settimane prima dei primi casi registrati in Italia).
Lo stato di emergenza esiste dal 1992, e consente al governo e alla Protezione Civile di usare procedure più snelle per emanare e fare applicare le norme per il contenimento dell’epidemia. È quello che ha permesso al governo di imporre le misure che definivano il lockdown senza passare per le Camere, cosa che ne rallenterebbe enormemente l’approvazione, sfruttando i decreti ministeriali (i DPCM). Conte ha spiegato che la proroga dello stato di emergenza non significa che il virus non sia sotto controllo, ma che sono necessari comunque strumenti speciali per poter intervenire tempestivamente: per chiudere le scuole, ad esempio, ma anche per decisioni a livello locale, come la dichiarazione di “zone rosse” in occasione di focolai di contagio particolarmente preoccupanti.
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Oggi il Parma ha comunicato che un membro dello staff della squadra è risultato positivo al coronavirus: gli esami sui calciatori hanno invece dato risultato negativo. È il primo episodio di questo tipo da quando la Serie A è ricominciata, ed è quindi la prima volta che vengono applicati gli appositi protocolli: la persona positiva, che non ha sintomi, è stata sottoposta a isolamento, mentre l’intero gruppo della squadra del Parma ha cominciato un ritiro al Centro Sportivo societario. La squadra, che verrà monitorata per due settimane con tamponi ogni due giorni, potrà però proseguire con gli allenamenti e con le partite. Domani giocherà regolarmente contro il Bologna.