Cosa si sa dei due ragazzi di Terni morti nel sonno
Un uomo ha ammesso di aver venduto loro mezza boccetta di metadone: ora si attendono i risultati dell'autopsia e degli esami tossicologici
La notte tra il 6 e il 7 luglio due ragazzi di Terni (Umbria) di 15 e 16 anni – Flavio Presuttari e Gianluca Alonzi – sono morti nel sonno dopo aver passato la serata precedente insieme. Gli inquirenti hanno iniziato ad indagare sul caso ipotizzando che i due ragazzi avessero assunto sostanze stupefacenti e hanno interrogato alcuni spacciatori della zona. Tra questi c’era anche il quarantunenne Aldo Maria Romboli che oggi ha confessato di aver venduto ai due ragazzi mezza boccetta di metadone diluito con acqua per quindici euro.
Secondo Romboli, che ora si trova nel carcere di Terni, non era la prima volta che i due ragazzi acquistavano droga da lui. In base a ciò che ha dichiarato il suo avvocato, Massimo Carignani, Romboli «è in cura presso il Sert come tossicodipendente», il servizio pubblico per le tossicodipendenze che segue le persone che hanno problemi di abusi, e che fornisce ai tossicodipendenti stupefacenti come il metadone a fini terapeutici.
Romboli ha anche raccontato che gli adolescenti avrebbero assunto insieme la droga in un parco vicino alla casa di uno dei due. Si aspettano ora i risultati dei test tossicologici e dell’autopsia sui corpi dei due giovani che dovrebbero arrivare domani 10 luglio.
L’avvocato di Romboli ha detto all’Adnkronos che il suo cliente è «profondamente provato e fortemente depresso per quanto accaduto». Carignani ha detto di aspettarsi la convalida dell’arresto tra stasera e domani e di non aver presentato nessuna richiesta di misure alternative al carcere.
Il sindaco di Terni, Leonardo Latini, ha proclamato il lutto cittadino e un minuto di raccoglimento negli uffici comunali per il giorno dei funerali dei due giovani, «interpretando il comune sentimento di dolore della cittadinanza». Il sindaco ha invitato ad estendere il minuto di raccoglimento a tutte le attività cittadine. «Il lutto, oltre ad esprimere la vicinanza della comunità locale alle famiglie colpite da una tragedia così grande – ha detto ancora Latini – spero serva a tutti a comprendere la gravità di queste morti assurde, a capire che ognuno di noi condivide una parte di responsabilità non solo per la tragedia accaduta, ma soprattutto rispetto a quel che si può fare per cambiare la situazione che ha contribuito a causarla».
Ieri il procuratore della Repubblica di Terni Alberto Liguori, durante la conferenza stampa sullo sviluppo delle indagini che avevano portato all’arresto di Romboli, aveva detto: «Abbiamo una responsabilità collettiva per quello che è accaduto. Forse non siamo stati del tutto capaci di fare il nostro dovere». Sull’arresto di Romboli aveva spiegato: «Noi procura forse abbiamo avuto fortuna, i carabinieri hanno avuto intuito investigativo. Nel giro di pochissime ore avevano già imboccato la strada giusta».