Dove è arrivata la musica di Morricone
Da Jay-Z ai videogiochi, dai Mondiali di calcio ai concerti dei Ramones, dai Simpson a Tarantino: una lista, inevitabilmente parzialissima
Ennio Morricone, uno dei più grandi compositori di colonne sonore di sempre, è morto a 91 anni. Celebre per le musiche di molti film di Sergio Leone e per decine di altre colonne sonore di film italiani e internazionali, oltre che per alcune popolarissime canzoni di cui fu arrangiatore, le opere di Morricone nei decenni sono state usate, citate ed eseguite nei contesti più vari, spesso in modo autonomo e indipendente dai film per cui erano state pensate.
Le canzoni e soprattutto le colonne sonore di Morricone sono arrivate ovunque nella cultura popolare: dalla televisione alla pubblicità, dai videogiochi allo sport, come stanno ricordando in tanti su Twitter. Nei Simpson, per esempio, la musica di Morricone è stata usata più di una volta. Nel 15° episodio della 21ª stagione, tipo, quando – in una sequenza che è un chiaro omaggio alla celebre scena dei baci di Nuovo Cinema Paradiso – si sente appunto una delle sue più note composizioni. La scena dei Simpson è a sua volta una citazione di diversi altri famosi baci della storia del cinema.
“L’estasi dell’oro” è stata per anni la canzone scelta dalla band punk dei Ramones per chiudere i loro concerti, e da quella metal dei Metallica per aprirli.
I Muse invece hanno usato spesso “Man with the Harmonica”, brano della colonna sonora di C’era una volta il West, per introdurre nei concerti la loro canzone “Knights of Cydonia”, a sua volta apertamente ispirata a Morricone.
Nei Soprano, la serie HBO andata in onda tra il 1999 e il 2007, la musica di Morricone si sente nel nono episodio della quarta stagione, nei cui titoli di coda si sente “Man with a Harmonica” di C’era una volta il West nella versione elettronica degli Apollo 440.
La lista delle aziende che negli ultimi decenni hanno scelto di usare composizioni di Morricone per le loro pubblicità è piuttosto lunga e oltre a Barilla (per cui Morricone lavorò, con Tornatore, alla campagna “Famiglia del Mulino”) comprende, tra gli altri, Sky, Renault, Dolce & Gabbana e, di recente, il marchio di abbigliamento H&M, che ha scelto – certamente non per primo – di usare “L’estasi dell’oro”, originariamente composta, nel 1965 per Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone.
Ma ci sono anche stati casi in cui le aziende hanno scelto di usare musiche originali, non cinematografiche.
Ai Mondiali di calcio del 1978 la musica di Morricone ci arrivò invece in modo molto più diretto: è infatti suo il tema (l’inno, se preferite) di quella competizione, che l’Argentina vinse in finale contro l’Olanda, grazie a una doppietta di Mario Kempes. Il titolo, piuttosto didascalico, è “El Mundial”.
Negli ultimi anni, la musica di Morricone è stata apertamente citata anche nel popolare e ottimamente recensito videogioco Red Dead Redemption 2, di ambientazione western. Come qualsiasi altra scena di ambientazione western, basta tra l’altro prendere delle immagini, aggiungerci una delle musiche di Morricone, ed essere quasi sicuri dell’effetto. Qui sotto uno dei tanti video fatti da appassionati unendo immagini del videogioco a musiche di Morricone.
Morricone è arrivato un po’ ovunque anche nella musica. In quanto arrangiatore di diverse popolarissime canzoni italiane (“Abbronzatissima”, “Sapore di sale” e “Se telefonando”, per dirne tre), e grazie alle sue collaborazioni con molti artisti italiani e internazionali. Esiste per esempio una versione di “La solitudine” a cui collaborò con Laura Pausini.
La lista degli artisti che hanno campionato o fatto nuove versioni delle canzoni di Morricone è lunghissima. Tra i tantissimi altri, anche Jay-Z (pure lui scegliendo “L’estasi dell’oro”, protagonista di una lunghissima lista di citazioni e svariati utilizzi).
Ed è altrettanto sconfinata la lista dei film che hanno a loro volta usato come parte della colonna sonora alcune sue composizioni scritte per film precedenti. Per quantità e qualità delle citazioni, in questo caso vince di sicuro Quentin Tarantino. Che per una delle sue scene più famose recuperò “L’arena”, originariamente contenuta in un film di cinquant’anni fa: Il mercenario di Sergio Corbucci.