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  • Mercoledì 1 luglio 2020

Le notizie di mercoledì sul coronavirus in Italia

Sono stati registrati 187 casi di contagio e 21 morti. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 87


Controlli della temperatura corporea da parte del personale di terra di un traghetto Grimaldi Lines per Olbia, in Sardegna, con partenza da Livorno, il 1° luglio 2020 (ANSA/MAX CAVALLARI)
Controlli della temperatura corporea da parte del personale di terra di un traghetto Grimaldi Lines per Olbia, in Sardegna, con partenza da Livorno, il 1° luglio 2020 (ANSA/MAX CAVALLARI)

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 187 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 240.760 secondo i dati diffusi oggi dal ministero della Salute. I morti totali comunicati sono 34.788, 21 in più rispetto a ieri. Le persone attualmente ricoverate nei reparti di terapia intensiva sono 87 (ieri erano 93) e le persone che sono state sottoposte a tampone fino ad oggi sono 3.293.300, 29.325 più di ieri.

In Lombardia sono stati registrati 109 nuovi casi di contagio, per un totale di più di 94mila casi totali, e i dati lombardi continuano a essere di gran lunga i peggiori in Italia: le altre regioni con il maggior incremento del numero dei casi confermati oggi sono Emilia-Romagna (16), Piemonte (16), Lazio (9) e Campania (9). Ci sono sei regioni senza nemmeno un nuovo caso: Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Molise e Basilicata.

Le province in cui l’aumento dei casi di contagio nelle ultime 24 ore è stato più alto sono Bergamo (22), Mantova (22), Brescia (18), Milano (18), Bologna (8), Roma (8) e Torino (5).

Questi, comunque, sono numeri da prendere con estrema cautela: in Italia, così come in moltissimi altri paesi del mondo, il numero dei casi positivi accertati comprende solo le persone che sono risultate positive al tampone, ma non le centinaia di migliaia di persone che hanno contratto il virus e non hanno mai fatto il test, e che quindi non sono mai rientrate nei conteggi ufficiali. Un discorso simile si deve fare per il numero dei morti, e anche il numero dei guariti e dimessi deve essere preso con le molle (qui c’è la spiegazione lunga sui numeri e sulle necessarie prudenze da avere nell’interpretarli).

Le altre notizie di oggi
I dati raccolti negli ultimi mesi sulla pandemia sembrano suggerire che buona parte degli infetti non trasmetta ad altri il coronavirus, e che la diffusione del contagio dipenda da un numero ristretto di individui in grado di infettare molte persone. Sono i cosiddetti “super diffusori” di cui si era parlato molto all’inizio dell’epidemia, e sui quali iniziamo a sapere qualcosa di più grazie alle ricerche svolte nell’ultimo periodo e alle analisi sulla diffusione del coronavirus in particolari condizioni e aree geografiche.

Da settimane si leggono sui giornali e sui profili dei social network di numerosi epidemiologi storie e aneddoti di “eventi da super diffusione”, nei quali un individuo ha probabilmente contagiato inconsapevolmente decine di altre persone, magari perché infetto ma senza sintomi. A fine maggio era circolata la notizia di una festa di compleanno in Texas, dove un uomo aveva da solo infettato altre 17 persone, secondo la ricostruzione dei contatti che aveva avuto durante i festeggiamenti. In questo articolo abbiamo spiegato nel dettaglio perché pochi infetti contagiano molti.

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Da oggi è possibile usufruire del cosiddetto “bonus vacanze” per l’estate 2020, il contributo previsto dal “Decreto rilancio” dello scorso 17 maggio con cui il governo punta a far ripartire il settore del turismo dopo la crisi dovuta all’emergenza coronavirus. Il bonus consiste in un contributo per il pagamento dei servizi offerti da alberghi, bed & breakfast e agriturismi italiani nel periodo fra il primo luglio e il 31 dicembre del 2020. Ha un valore massimo di 500 euro e può essere richiesto da tutte le famiglie con ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a 40mila.

Le famiglie che rientrano in questo parametro economico potranno ottenere un contributo di 500 euro per la loro vacanza se il nucleo familiare è composto da più di due persone, che è ridotto a 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e a 150 euro per quelli composti da una sola persona. Il bonus viene concesso esclusivamente in formato digitale, è utilizzabile una sola volta da un solo componente del nucleo familiare, anche diverso da chi ha effettuato la richiesta, e deve essere utilizzato in una volta sola, presso un’unica struttura turistica. Qui abbiamo spiegato come funziona il bonus e i diversi passaggi per ottenerlo.

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L’apertura dell’aeroporto di Linate è stata anticipata dal 15 al 13 luglio. A comunicarlo è stato il ministero dei Trasporti con una comunicazione all’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile. In questo momento il terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa è l’unico scalo aeroportuale in funzione a Milano. L’aeroporto di Linate era già stato chiuso per tre mesi prima dell’inizio dell’epidemia di coronavirus per lavori di manutenzione straordinaria delle piste. Il ritardo nella riapertura è dovuto anche alle dimensioni più ristrette rispetto a Malpensa che hanno creato maggiori problemi organizzativi per il rispetto delle misure di distanziamento.

L’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Bergamo ha iniziato ad effettuare i test sierologici nei comuni di Alzano Lombardo, Nembro e in altri della Val Seriana, fra i territori più colpiti nella prima fase dell’epidemia da coronavirus e sui quali la procura di Bergamo sta indagando per la mancata istituzione della “zona rossa”. Ad annunciarlo, con un post su Facebook, è stato il sindaco di Alzano Lombardo Camillo Bertocchi.

«Ottima organizzazione e nessun intoppo all’avvio dei test – ha detto Bertocchi – Ringraziamo le tante persone che hanno lavorato e stanno lavorando a questo progetto». I test vengono effettuati su base volontaria e previa prenotazione, e saranno eseguiti fino al 15 luglio al palasport comunale. L’obiettivo dei test è quello di raccogliere maggiori informazioni possibili sulla diffusione del virus nella zona.

Sempre a proposito della diffusione del virus nei comuni della Val Seriana, Andrea Crisanti, professore di Microbiologia e microbiologia clinica a Padova nonché consulente dei pm di Bergamo nell‘inchiesta, ha manifestato dei dubbi sui 110 casi di polmonite registrati tra novembre e gennaio all’ospedale di Alzano. Secondo Crisanti si tratta di casi «non classificabili» che quindi potrebbero non aver alcuna relazione con il coronavirus. Inoltre per Crisanti è un precedente significativo che nessuno dei tremila casi di polmonite registrati tra ottobre e gennaio in Veneto abbia «evidenziato la presenza della COVID». Anche l’ATS Bergamo ha escluso «con discreta ragionevolezza» la presenza precoce del virus nella bergamasca.

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