Le notizie di lunedì sul coronavirus in Italia
Sono stati registrati 126 casi di contagio e 6 morti. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 96
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 126 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 240.436, secondo i dati diffusi oggi dal ministero della Salute. I morti totali comunicati sono 34.744, 6 in più rispetto a ieri. Le persone attualmente ricoverate nei reparti di terapia intensiva sono 96 (ieri erano 98) e le persone che sono state sottoposte a tampone fino ad oggi sono 3.235.504, 15.484 più di ieri.
Come già comunicato, Lombardia Notizie diffonde i dati secondo lo schema previsto dal ministero della Salute. Il report completo dalle ore 18sul sito https://t.co/6RvYeb06SG
Approfondimenti su -> https://t.co/5esKKdwhCW pic.twitter.com/HZ2VVwYKU4— Regione Lombardia (@RegLombardia) June 29, 2020
In Lombardia sono stati registrati 78 nuovi casi di contagio, per un totale di più di 93mila casi totali, e i dati lombardi continuano a essere di gran lunga i peggiori in Italia: le altre regioni con il maggior incremento del numero dei casi confermati oggi sono Emilia-Romagna (12) e Lazio (9). Ci sono otto regioni senza nemmeno un nuovo caso: Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Valle d’Aosta, Molise, Sardegna e Calabria, oltre alla provincia autonoma di Trento.
Questi, comunque, sono numeri da prendere con estrema cautela: in Italia, così come in moltissimi altri paesi del mondo, il numero dei casi positivi accertati comprende solo le persone che sono risultate positive al tampone, ma non le centinaia di migliaia di persone che hanno contratto il virus e non hanno mai fatto il test, e che quindi non sono mai rientrate nei conteggi ufficiali. Un discorso simile si deve fare per il numero dei morti, e anche il numero dei guariti e dimessi deve essere preso con le molle (qui c’è la spiegazione lunga sui numeri e sulle necessarie prudenze da avere nell’interpretarli).
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Le altre notizie di oggi
In un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen si è augurata che venga trovato «entro la pausa estiva» un accordo fra i paesi dell’Unione sul cosiddetto “Recovery Fund”, cioè il piano di sostegno europeo alle economie colpite dalla crisi conseguente all’emergenza coronavirus, chiamato ufficialmente Next Generation EU.
Se non sarà possibile trovare un’intesa nel prossimo vertice previsto per la metà di luglio, secondo von der Leyen sarà indispensabile convocarne un altro prima di settembre. «O riusciamo al primo o avremo bisogno di un secondo – ha detto von der Leyen – ad ogni modo dobbiamo lavorarci fino al punto che il pacchetto venga avviato. Non possiamo permetterci una pausa estiva fino a quel momento».
Intanto oggi il il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenendo a Non è un paese per giovani su RadioDue, ha chiarito le condizioni d’ingresso nel nostro paese per le persone che non provengono dall’area Schengen: «Oggi chi arriva da paesi extra europei ed extra Schengen deve fare la quarantena per 14 giorni. Questa norma – ha detto Speranza – è già prevista nel nostro Dpcm ed è vigente, e penso che vada ancora conservata. Perché è vero che l’Europa e l’Italia stanno un po’ meglio ma a livello globale la situazione non va migliorando, lo vediamo in Usa, in America Latina».
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana questa mattina aveva anticipato che avrebbe firmato un’ordinanza regionale che proroga l’utilizzo delle mascherine all’aperto «ancora per 15 giorni». Fontana lo aveva detto ai giornalisti all’evento “I discorsi del coraggio” al Palazzo delle Stelline di Milano, e aveva spiegato: «Abbiamo parlato a lungo con tanti esperti e riteniamo che per una questione di precauzione sia giusto proseguire in questa direzione, visto che i numeri stanno andando bene». Fontana sulla sua pagina Facebook ha scritto poi: «Nonostante il fastidio della mascherina, soprattutto con il caldo di luglio, sono dell’idea che occorra proseguire con il suo mantenimento sino al 14 luglio».
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Il ministero dell’Interno ha diffuso un report che mostra che i reati in Italia durante il lockdown sono diminuiti di oltre il 60 per cento. Si tratta del secondo report 2020 dell’Organismo permanente di monitoraggio e analisi relativo al periodo che va dal primo marzo al 10 maggio 2020. A diminuire sono stati soprattutto quelli che vengono definiti “reati predatori” come furti (-74 per cento) e rapine (-63 per cento). In diminuzione anche i reati contro la persona e le truffe (-48 per cento). Sono state registrate nuove forme di spaccio di droga come quelle collegate ai servizi di food delivery. Restano su livelli preoccupanti i reati ambientali legati in particolare all’edilizia e allo smaltimento dei rifiuti gestiti dalle mafie.
#Reati in calo in #Italia durante il #lockdown ma attenzione alta su #truffe e pericolo #mafie. I dati dell'osservatorio presso la #Criminalpol#29giugno#antimafia#lottaallemafie
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— Il Viminale (@Viminale) June 29, 2020
Il presidente del Veneto Luca Zaia, durante la sua quotidiana conferenza stampa sull’emergenza coronavirus, ha dichiarato che nella regione ci sono ancora 22 piccoli focolai di contagio, con 2 o più casi collegati tra loro. 13 riguardano gruppi di persone o famiglie, mentre 9 sono anziani ricoverati in strutture assistenziali. I due focolai più importanti sono quelli di Feltre, con sei casi di contagio legati al negozio EuroBrico, che è stato chiuso, e quello nel territorio di competenza della Usl 6 di Padova dove i contagiati sono dieci.
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